Attivazione servizi non richiesti: AGCM indaga

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha nuovamente aperto un procedimento a carico dei principali operatori di telefonia mobile italiani: TIM, Vodafone, Wind e 3.
Attivazione servizi non richiesti: AGCM indaga

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha nuovamente aperto un procedimento a carico dei principali operatori di telefonia mobile italiani: TIM, Vodafone, Wind e 3. Al centro delle indagini vi è di nuovo l’attivazione di servizi commerciali non richiesti dagli abbonati o comunque attivati inconsapevolmente dagli stessi.
Navigando in Rete dal proprio smartphone o phablet, previa attivazione della connessione dati mobile dell’operatore, molti utenti hanno in questi mesi continuato a segnalare l’attivazione di servizi a pagamento non richiesti.

Si tratta dei cosiddetti servizi premium (oroscopi, meteo, giochi, quiz, suonerie,…) che spesso vengono attivati semplicemente navigando su una pagina web. In altre parole, cliccando su elemento presente in una pagina Internet, un soggetto terzo (il fornitore del contenuto “premium”) è in grado di stabilire il numero di telefono mobile associato all’IP da cui è partita la richiesta quindi disporre l’attivazione del servizio premium (addebitando il costo dell’operazione sul conto prepagato o sull’abbonamento del titolare della linea telefonica mobile).

Dopo le sanzioni irrogate a gennaio (Antitrust, multa da 5,1 milioni a TIM, 3, Vodafone e Wind) e le prescrizioni diramate dall’AGCM (Attivazione servizi non richiesti: presto lo stop), molti utenti hanno denunciato la prosecuzione delle attività commerciali scorrette.

A seguito delle nuove segnalazioni, l’Autorità ha perciò deciso di avviare ulteriori verifiche che, nel caso in cui dovessero essere rilevate irregolarità, porteranno presumibilmente ad altri provvedimenti sanzionatori.
L’AGCM scrive oggi che “diversi consumatori hanno segnalato la reiterazione della pratica commerciale oggetto del provvedimento (dello scorso gennaio, n.d.r.) ed in particolare, secondo quanto da essi riportato, l’attivazione non richiesta o inconsapevole di servizi a pagamento con addebito sul proprio credito telefonico senza una loro preventiva autorizzazione. La pratica commerciale presenta il medesimo profilo di scorrettezza già accertato. (…) Pertanto, dalle evidenze documentali, risulta che la pratica ritenuta scorretta non è mai cessata“.

A questo punto è importante verificare che per l’attivazione di servizi premium venga almeno richiesta la conferma del numero telefonico dell’interessato. In questo modo non basterebbe più un semplice clic per ritrovarsi addebiti a fronte di servizi non richiesti.

Nel frattempo il consiglio è quello di controllare attentamente gli addebiti, magari facendo riferimento all’area clienti online dei vari operatori di telefonia mobile, e di rivolgersi all’assistenza per richiedere l’immediata restituzione degli importi sottratti a seguito dell’eventuale attivazione di servizi premium.
Inutile dire che la problematica può al limite presentarsi navigando in Rete con la connessione dati dell’operatore mentre non si può ovviamente presentare se si sta adoperando una connessione Wi-Fi.

La nuova verifica dell’AGCM si concluderà entro 120 giorni.

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