Avast 7 in versione finale: ecco le principali novità

Durante la notte, Avast ha messo a disposizione degli utenti la settima major release del suo software antivirus, sia per ciò che concerne la versione gratuita (utilizzabile senza limitazioni per scopi personali) sia per quello che riguarda i pacchet...

Durante la notte, Avast ha messo a disposizione degli utenti la settima major release del suo software antivirus, sia per ciò che concerne la versione gratuita (utilizzabile senza limitazioni per scopi personali) sia per quello che riguarda i pacchetti a pagamento (“Pro Antivirus” ed “Internet Security“).

Tra le novità di Avast 7.0, prelevabile gratuitamente – nella versione in italiano – da questa pagina, va citata l’introduzione di un inedito meccanismo di scansione degli oggetti software basato sulla “reputazione” di cui essi godono. Battezzato “FileRep“, si tratta di uno strumento che interroga un database disponibile in Rete e che mette immediatamente in allerta l’utente qualora un file scaricato dovesse essere stato valutato come dannoso oppure sospetto.

Al debutto la nuova funzionalità di assistenza remota che permetterà agli utenti di Avast più esperti di fornire aiuto a qualunque collega od amico che dovesse lamentare comportamenti anormali del suo sistema oppure i sintomi di un’infezione da malware. La richiesta di supporto remoto potrà essere avviata solo ed esclusivamente da parte di quegli utenti che richiedono aiuto. Non appena sarà avviata una sessione di supporto, Avast genererà un codice di autorizzazione composto da otto cifre che dovrà essere comunicato all’esperto. Similmente a quanto accade con un software quale TeamViewer, la funzionalità per il supporto remoto di Avast 7 non implicherà la necessità di dover effettuare alcun genere di modifica sulla configurazione del firewall e/o del router. L’espediente, oggi comune a diversi software per l’assistenza remota, consiste nell’utilizzare le cosiddette “reverse connection” (ne avevamo parlato in questo nostro articolo di approfondimento) senza quindi usare la macchina in modalità server.

Attivando un account sul sito web di Avast, inoltre, un utente potrà essere in grado di tenere sotto controllo più installazioni separate del pacchetto antivirus ed antimalware. Una speciale pagina di amministrazione, accessibile via web, permetterà “all’amministratore” di verificare i computer controllati, stabilirne il loro stato, la versione delle definizioni antivirus utilizzata, ottenere l’elenco delle minacce recentemente bloccate e così via.

Il meccanismo di sandboxing che è stato aggiunto nella sesta versione di Avast, esattamente un anno fa, è stato ulteriormente migliorato: “AutoSandbox” permette di eseguire in un’area protetta, isolata dal resto del sistema tutte quelle applicazioni che non si dovessero ritenere fidate. Nella malaugurata ipotesi in cui un programma, avviato entro la sandbox, dovesse variare la configurazione del sistema, le modifiche non verranno applicate in via definitiva ma potranno essere azzerate con un semplice clic del mouse. La novità è che la funzionalità “AutoSandbox” è stata adesso legata a doppio filo con “FileRep“: ciò significa che i file sospetti saranno automaticamente aperti e “trattati” all’interno del “recinto sicuro” allestito da Avast.

Gli sviluppatori di Avast si sono concentrati anche sulla metodologia impiegata per l’aggiornamento del prodotto: se prima il software si collegava più volte, nell’arco di una stessa giornata, ai server della società per verificare la disponibilità di eventuali update, d’ora in poi saranno i server di Avast a trasmettere gli aggiornamenti ai client non appena pubblicati online. Con ciò, i tecnici di Avast precisano che il software non è diventato un’applicazione spiccatamente cloud: i server dell’azienda vengono più volte interrogati ogniqualvolta viene avviata la scansione di un file ma l’antivirus userà sempre l’ultima versione dei database virali durante le attività di analisi.

Il comportamento di “WebRep“, il plugin che si installa automaticamente nel browser e che permette di ottenere informazioni circa la reputazione del sito web in corso di visita oppure che ci si accinge a consultare, è stato parzialmente rivisto. D’ora in avanti, infatti, il plugin attingerà anche al database di Avast contenente le informazioni sui siti web che mettono in atto truffe informatiche (phishing) facendo quindi riferimento non solo alle valutazioni inviate dagli utenti. “WebRep” è in grado di interfacciarsi con i principali motori di ricerca mostrando la valutazione di ciascun sito web presentato nelle SERP. Qualora non si fosse interessati all’utilizzo del plugin, si potrà disinstallarlo liberamente ricorrendo semplicemente alle funzionalità integrate nell’interfaccia dell’antivirus.

Oltre all’interfaccia sottoposta ad un maquillage, Avast 7 si rivela compatibile non solo con tutte le versioni più recenti di Windows ma anche con Windows 8: capace di operare senza problemi sulla “Developer Preview” del sistema operativo, l’antivirus è pronto per essere installato sulla prima beta della piattaforma che sarà rilasciata entro qualche giorno.

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