Elop pensa ad una Microsoft più snella. Via Bing e Xbox?

Steve Ballmer lascerà "il timone" di Microsoft al suo successore nel giro di dieci mesi.

Steve Ballmer lascerà “il timone” di Microsoft al suo successore nel giro di dieci mesi. E ci sono già le prime indiscrezioni sugli interventi che uno dei “papabili” vorrebbe apportare alla struttura del colosso di Redmond.
Si tratta di Stephen Elop, ex amministratore delegato di Nokia, che – stando a quanto riferisce Bloomberg – apporterebbe una serie di modifiche incisive. Secondo le rivelazioni delle fonti di Bloomberg, Elop sarebbe intenzionato a spingere l’acceleratore sulle soluzioni Office portandole su tutti i sistemi operativi, compreso Apple iOS. Un’idea che affonda le radici nel passato del manager canadese: prima di assumere il ruolo di CEO in Nokia (primo non-finlandese a prendere le redini della società), Elop si occupava proprio della divisione Office di Microsoft. Le soluzioni Office a marchio Microsoft, insomma, dovrebbero diventare uno degli aspetti sui quali incentrare gli sforzi degli sviluppatori.

Elop, inoltre, potrebbe valutare un’eventuale vendita della divisione business Xbox allorquando se ne verificasse un ruolo non cruciale per le sorti della società. Allo stesso tempo, potrebbe essere messo sul tavolo l’abbandono del progetto legato al motore di ricerca Bing.
Bing sarebbe un’attività che, se svolta in modo adeguato rintuzzando la sfida con Google, si rivelerebbe troppo costosa da sostenere.
Difficile pensare, però, al “pensionamento forzato” di Bing: il motore di ricerca Microsoft è sempre più legato a Windows. Basti pensare alle novità che sono state introdotte con il rilascio di Windows 8.1 (Scaricare Windows 8.1 italiano: come provare il nuovo sistema operativo). Allo stato attuale, quindi, pare plausibile ipotizzare una diversa evoluzione di Bing ma non certo la sua fine.
Per non parlare del fatto che un monopolio assoluto nel mercato delle ricerche online sia comunque qualcosa da evitare: negli States, secondo Comscore, Google dominerebbe il mercato dell’online searching con il 66,9%, seguita da Microsoft con il 18% e da Yahoo con l’11,3%.
Calcolatrice alla mano – secondo Rick Sherlund, analista di Nomura – Bing avrebbe fatto perdere a Microsoft qualcosa come 17 miliardi di dollari in dieci anni.

La visione di Elop, se fosse confermata dal diretto interessato, ricalcherebbe da vicino l’analisi del cofondatore di Microsoft, Paul Allen. Il 60enne ex “socio” di Bill Gates, che a tutt’oggi ha in dote un corposo pacchetto azionario di Microsoft (il controvalore è pari a circa 2 miliardi di dollari), vorrebbe proprio un’azienda concentrata su alcuni obiettivi essenziali e non impegnata su molteplici fronti, sia in ambito aziendale che consumer.
Per Allen segmenti di business come Bing e Xbox sarebbero “distrazioni” e gli sforzi degli sviluppatori dovrebbero essere invece concentrati sullo sviluppo delle soluzioni destinate alle aziende e sul miglioramento dei servizi cloud.

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