Facebook tradurrà i pensieri in parole: una delle novità della conferenza F8

Tante le novità presentate da Facebook durante la sua annuale conferenza: l'azienda investirà moltissimo su realtà aumentata, intelligenza artificiale e connettività.

L’annuale conferenza organizzata dal social network di Mark Zuckerberg (Facebook F8) si è appena conclusa lasciando sul tappeto diversi spunti di grande interesse.
Durante l’evento, i vertici di Facebook hanno svelato le tecnologie sulle quali l’azienda sta lavorando e quali saranno i settori sui quali verranno concentrati maggiori investimenti.

Innanzi tutto, è stato tolto il velo da Building 8, laboratorio hardware – sino ad oggi mantenuto segreto – che si occupa della progettazione e della realizzazione di nuovi prodotti destinati al mercato consumer.
Si tratta di progetti che, nel medio e lungo termine, dovrebbero garantire a Facebook una posizione di leadership e rivoluzione le modalità con cui gli utenti comunicano tra loro.
Al timone di Building 8 (il numero otto deriva, semplicemente, dal numero di lettere che compongono il nome Facebook…) Zuckerberg ha deciso di porre Regina Dugan, precedentemente nel gruppo Advanced Technology and Projects (ATAP) di Google.


La Dugan avrà la responsabilità di sovrintendere lo sviluppo di progetti che, all’apparenza, “rasentano l’impossibile” ma sono parte integrante del piano decennale di Facebook.
Building 8 si sta occupando e continuerà a occuparsi di realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, connettività e di altre aree di grande interesse con l’obiettivo di creare prodotti da commercializzare su vasta scala.

I primi due progetti sui quali Building 8 sta lavorando è un innovativo sistema che permetterà di interagire con un computer utilizzando il pensiero.
Facebook parla di un’interfaccia cervello-macchina che consentirà di “dettare i propri pensieri” (senza quindi ricorrere ai comandi vocali) al ritmo di oltre 100 parole al minuto.
La società di Zuckerberg afferma di avere già in tasca la tecnologia per realizzare quanto dichiarato e che il prodotto in fase di sviluppo sarà “indossabile” e assolutamente non invasivo.

Contemporaneamente, Facebook sta creando un sistema che permetterà di “ascoltare” con la propria pelle: “un sesto senso” che sfrutta il tatto portando le capacità di comprensione umane a un livello più elevato.

La Dugan non si nasconde dietro un dito: i rischi di fallimento esistono ma è il prezzo che bisogna pagare per realizzare qualcosa di davvero innovativo, per proporre agli utenti finali tecnologie che nessuno prima si immaginava potessero mai essere sfruttate.

Sul versante della realtà virtuale, Facebook è in procinto di lanciare Spaces, applicazione – per il momento fruibile solo con il visore Oculus Rift – che consentirà di creare ambienti virtuali all’interno dei quali far muovere e interagire i propri avatar.


Si potrà interagire virtualmente con amici, colleghi e conoscenti collegati in modalità remota e simulare, per esempio, di essere tutti seduti attorno allo stesso tavolo.
I propri contatti potranno accedere al mondo virtuale di Spaces semplicemente rispondendo a una chiamata su Facebook Messenger.

I portavoce di Facebook hanno poi mostrato Camera Effects Platform, uno strumento che permette agli utenti più creativi di adoperare una serie di effetti con la nuova fotocamera rilasciata dal social network.
L’idea è quella di facilitare l’inserimento di cornici ed effetti interattivi (Frames Studio) ma anche permettere l’utilizzo di strumenti per la realtà aumentata. Con AR Studio, in particolare, si potranno realizzare piccole app di realtà aumentata, capaci di reagire a ciò che succede nell’ambiente circostante e riconoscere gli elementi inquadrati con la fotocamera durante le trasmissioni live.

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