Gli Uffizi vanno sull'iPad mentre Israele non lo vuole

Ci sono due novità che riguardano l'iPad: l'una è "nostrana" mentre l'altra giunge dal "Vicino Oriente".

Ci sono due novità che riguardano l’iPad: l’una è “nostrana” mentre l’altra giunge dal “Vicino Oriente”.
La Soprintendenza per il Polo museale di Firenze in collaborazione con Parallelo, società specializzata in applicazioni verticali destinate alla didattica ed ai beni culturali, ha realizzato un’applicazione compatibile con tutti i dispositivi portatili di Apple (non solo, quindi, l’iPad, ma anche iPhone ed iPod) che permette di visitare la Galleria degli Uffizi in modo “virtuale”, con l’ausilio di materiale fotografico e l’abbinamento di informazioni di carattere storico.
Fruendo delle funzionalità caratteristiche dei dispositivi Apple ed, in primis, dello schermo multi-touch, è possibile scegliere il percorso preferito all’interno del museo ed interagire liberamente con le varie immagini scoprendone tutti i dettagli.

della società di Steve Jobs.

Mentre dal museo degli Uffizi si è deciso di abbracciare l’Apple iPad e di utilizzarlo per veicolare informazioni sui capolavori che la Galleria conserva ed espone al pubblico, da Israele arriva invece uno “stop” nei confronti del dispositivo portatile di Apple.

Dal ministero delle comunicazioni del Paese di Shimon Peres è infatti arrivato l’ordine di confiscare tutti gli Apple iPad dei passeggeri stranieri. I dispositivi supercompatti di Apple saranno requisiti sintanto che gli enti preposti non avranno verificato la piena compatibilità della funzionalità di collegamento wireless integrata nell’iPad con gli standard trasmissivi fissati a livello nazionale.
Il timore, come ha dichiarato Nati Schubert (Ministero delle Comunicazioni israeliano), è che l’iPad possa ingenerare interferenze con altre tipologie di comunicazioni. La “Federal Communications Commission” statunitense permette l’invio di segnali Wi-Fi con potenze trasmissive più elevate rispetto a quelle permesse in ambito europeo così come in Israele. E’ proprio questo il punto sul quale la Schubert pone l’accento e spiega che si tratta di una semplice precauzione. Inoltre, dal Paese con la stella a sei punte ci si augura che la situazione possa presto risolversi, anche in forza dell’imminente rilascio dell’iPad sul mercato mondiale (sinora il lancio è avvenuto solo negli Stati Uniti).
Nel frattempo, gli iPad confiscati resteranno custoditi e saranno riconsegnati ai legittimi proprietari alla ripartenza per gli Stati Uniti o rispediti Oltreoceano. Entrambe le operazioni comporteranno costi a carico del cittadino straniero.

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