Google Chrome guarda all'accelerazione hardware

Anche Google ha intenzione di migliorare le performance di Chrome spostando parte del suo carico di lavoro sul processore grafico.
Google Chrome guarda all'accelerazione hardware

Anche Google ha intenzione di migliorare le performance di Chrome spostando parte del suo carico di lavoro sul processore grafico. Annunci simili erano stati resi, in passato, da Microsoft e Mozilla ma i tecnici di Google informano di aver dotato le versioni più recenti di Chromium, progetto opensource che funge da “laboratorio di ricerca” per Google Chrome. Il codice sul quale si basa Chrome viene fatto derivare proprio da Chromium: ed è quindi assai probabile che la funzionalità capace di attingere alle risorse computazionali messe a disposizione dalle moderne GPU (Graphics Processing Unit) possa essere presto portata al debutto anche in Chrome.

L’accelerazione hardware del browser, della quale si sta dotando il browser del gigante di Mountain View, sposta alcune attività dal processore (CPU) del personal computer alla GPU. In particolare, le operazioni che il browser demanderà al processore grafico, sono quelle collegate alla visualizzazione di complessi oggetti tridimensionali ed al rendering di contenuti video.

Dal canto suo, Microsoft ha per mesi “suonato i tamburi” pubblicizzando l’uso del nuovo meccanismo di accelerazione hardware che presenterà ufficialmente con il lancio della prima versione “beta” di Internet Explorer 9, il prossimo 15 settembre.

Apple aveva introdotto l’accelerazione hardware in Safari 5.0, lo scorso giugno mentre Mozilla si è egualmente attivata integrandone il supporto nella più recente “beta” di Firefox 4 per Windows. Opera ha sviluppato invece una nuova libreria grafica che potrebbe consentire l’impiego delle GPU in una delle prossime versioni del browser.

Google ha insomma deciso di guardare nella medesima direzione pur preferendo spostare sulla GPU solamente un numero limitato di attività: la visualizzazione di immagini bidimensionali ed i passi che portano all’esposizione, all’utente, della pagina web continueranno, per il momento, ad essere gestiti dalla CPU.
L’accelerazione hardware “in salsa Google” poggia sul driver grafico “ANGLE” (Almost Native Graphics Layer Engine) che l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin ha presentato nei mesi scorsi. ANGLE fa sì che Chromium riesca a mostrare contenuti WebGL sui sistemi Windows (ved. anche questi articoli). Per accelerare il rendering dei contenuti in ambiente Linux e Mac, il browser di Google molto probabilmente sfrutterà lo standard OpenGL.

Le più recenti “build” di Chromium sono scaricabili dal sito web ufficiale mentre potrebbe ancora passare del tempo prima che il supporto per l’accelerazione hardware “GPU-based” venga abbracciato anche da parte di Chrome.

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