Hola VPN usa la banda degli utenti e diventa una botnet?

È caduta una tegola piuttosto pesante su uno dei servizi VPN più utilizzati: Hola.

È caduta una tegola piuttosto pesante su uno dei servizi VPN più utilizzati: Hola.
Come spiegato nell’articolo VPN gratis: ecco le migliori, una VPN consente di stabilire una connessione cifrata, sicura, fra due sistemi remoti utilizzando come canale di comunicazione la rete Internet (canale da considerarsi di per sé insicuro).
I servizi di VPN gratuiti consentono di evitare ad esempio che utilizzando una connessione WiFi pubblica le informazioni personali inviate in chiaro possano essere monitorate ed intercettate da parte di terzi. Inoltre, è possibile usare le VPN free per superare le restrizioni imposte da alcuni provider e le limitazioni geografiche in essere su alcuni server (presentandosi con un IP di un altro Paese si può di fatto dribblare brillantemente qualunque lacciuolo).

Tra i migliori servizi di VPN gratuiti non è possibile non citare l’ottimo Tunnel Bear: VPN free con Tunnelbear per Chrome.

I responsabili della società 8chan si sono però scagliati contro Hola VPN. L’accusa, confermata da Torrentfreak, è che Hola VPN stia utilizzando la banda di rete dei suoi utenti per rivenderne il suo utilizzo ad altri soggetti.
Di fatto, entrando a far parte del network Hola VPN, gli utenti accettano di mettere a disposizione di Hola la loro banda di rete e di farvi quindi transitare anche il traffico dati di terzi, completamente sconosciuti.

L’utilizzo della banda di rete avverrebbe nei momenti in cui il computer non è utilizzato ossia è “in idle”. In questi frangenti, la banda degli utenti verrebbe rivenduta a terzi e da questi utilizzata per gli scopi più disparati. Tanto che, sempre secondo Torrentfreak, alcuni malintenzionati avrebbero già usato la banda di rete degli utenti di Hola, ad esempio, per lanciare attacchi DoS.

I responsabili del servizio Hola VPN hanno nelle mani una sorta di botnet che può essere utilizzata per qualunque genere di attività“, sostiene 8chan. L’azienda chiamata in causa non ha per il momento negato le accuse.

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