I Google Glass vanno anche in aereo, a Londra

Dei Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata del colosso di Mountain View, si fa sempre più un gran parlare.

Dei Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata del colosso di Mountain View, si fa sempre più un gran parlare. Le notizie che si sono rincorse nelle ultime settimane hanno evidenziato le grandi potenzialità (ma anche i rischi in materia di privacy) del nuovo prodotto firmato da Google (vedere questi articoli).

Sono numerosissime le applicazioni e gli utilizzi possibili dei Google Glass che spaziano da un campo all’altro. L’ultima novità è che la compagnia aerea Virgin Atlantic inizierà ad utilizzare gli occhiali prodotti dal colosso statunitense consegnandoli in dotazione al personale ed, in particolare, alle hostess.
L’idea è quella di offrire un servizio ancor più personalizzato e puntuale a tutti i clienti che viaggiano in prima classe.
È la stessa Virgin Atlantic, in una nota ufficiale, a spiegare che il personale di terra e di volo in forza al terminale 3 dell’aeroporto londinese di Heathrow – grazie ai Google Glass – sarà in grado di identificare rapidamente il cliente, di accoglierlo in maniera adeguata e di assisterlo durante il viaggio. Conoscendo la destinazione di ogni singolo passeggero potrà offrire indicazioni meteo, informazioni sui ristoranti, sugli hotel e sugli eventi in corso nel luogo di destinazione, tradurre le informazioni in qualunque lingua.

È cosa nota che Google ha per ora disabilitato il riconoscimento facciale nei suoi Glass (Google Glass: niente riconoscimento facciale, per ora) ed anche se qualche sviluppatore sta cercando di “dribblare” tale limitazione (NameTag porta il riconoscimento facciale su Glass e dispositivi mobili), è assai probabile che il riconoscimento del client – almeno nel caso di Virgin Atlantic – inizi sempre e comunque da un codice QR (Creare e leggere codici QR. I codici che permettono di fornire ed ottenere informazioni in modo rapido) come quello stampato sulla carta d’imbarco.
Tutte le fasi successive potrebbero essere invece espletate facendo in modo che i Google Glass colleghino il codice QR ad un viso vero e proprio.
Si tratta comunque di supposizioni dal momento che Virgin Atlantic non ha specificato le applicazioni che utilizzerà limitandosi a dichiarare che i test dureranno 6 settimane in modo tale da verificare se l’uso dei Glass (e anche degli smartwatch Sony) sia all’altezza delle aspettative.

Certo, è impossibile non ipotizzare che possano emergere problematiche legate alla privacy degli utenti. È infatti vero che i dati personali sono già nei server di Virgin Atlantic ma è pur vero che essi vengono combinati con altre informazioni per mettere a disposizione delle hostess indicazioni immediatamente fruibili.

La data di lancio dei Glass dovrebbe essere svelata a maggio in occasione dell’edizione annuale della conferenza Google I/O, dedicata principalmente al mondo degli sviluppatori.

L’immagine a lato, parzialmente modificata, è di proprietà di Solent News & Photo Agency.

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