L'intelligenza artificiale di Google batte i campioni di Go

Google pone una importante pietra miliare nella storia dell'intelligenza artificiale.
L'intelligenza artificiale di Google batte i campioni di Go

Google pone una importante pietra miliare nella storia dell’intelligenza artificiale. I tecnici di DeepMind, società britannica acquista dal colosso di Mountain View nel 2014, mettono a segno una importante vittoria.
La “macchina” è infatti riuscita a battere l’uomo in uno dei più complessi ed avvincenti giochi da tavolo: Go.

Go nacque in Cina almeno 2.500 anni fa ma è divenuto apprezzato nel resto del mondo negli anni recenti. Per dare l’idea di quanto il gioco sia complicato, secondo un proverbio coreano, nessuna partita di Go sarebbe mai stata giocata due volte.
Il gioco, inoltre, sarebbe stato uno dei passatempi preferiti niente meno che per Alan Turing (Alan Turing: il genio che sconfisse “Enigma”) e Albert Einstein.

L'intelligenza artificiale di Google batte i campioni di Go
Go si basa su un continuo equilibrio tra attacco e difesa: durante la partita, infatti, i due giocatori devono difendere le proprie pedine e le aree del tabellone o scacchiera (goban) che esse presidiano ma anche conquistare le zone altrui (vedere questa pagina).

La vittoria di Google e DeepMind sui campioni di Go

L’intelligenza artificiale di Google DeepMind è riuscita a far capitolare prima il campione europeo di Go, Fan Hui, e poi – per ben due volte – anche il campione del mondo Lee Se-dol.

Lee ha dovuto gettare la spugna dopo tre ore e mezza di gioco ed è la prima volta in assoluto che il campione è stato battuto da un computer.
Seppur non in carne ed ossa, quindi, il campione in carica diventa adesso AlphaGo, ossia la macchina di Google che sfrutta l’IA di DeepMind.

Neppure Lee si aspettava “la partita perfetta” di AlphaGo e, per sua stessa ammissione, non si sarebbe mai immaginato di poter perdere.

In una seconda partita, appena conclusasi, AlphaGo ha vinto nuovamente sconfiggendo di nuovo Lee.

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