Le stampanti 3D potranno usare la cellulosa

La rivoluzionaria stampa 3D, della quale abbiamo spesso parlato (vedere Scansione 3D con Android e iOS: 123D Catch e Structure), porta con sé, purtroppo, un "effetto collaterale" non di poco conto.

La rivoluzionaria stampa 3D, della quale abbiamo spesso parlato (vedere Scansione 3D con Android e iOS: 123D Catch e Structure), porta con sé, purtroppo, un “effetto collaterale” non di poco conto.
Gli speciali materiali che vengono utilizzati nel processo di stampa tridimensionale non sono rispettosi dell’ambiente perché, nei processi produttivi, è coinvolto l’utilizzo di combustibili fossili e di sottoprodotti tossici.

Gli esperti della Chalmers University of Technology (Svezia) sono però oggi riusciti ad utilizzare la cellulosa come materiale per la realizzazione di prodotti stampati in 3D. Gli accademici di Göteborg sono poi stati in grado di creare materiali capaci di condurre la carica elettrica aggiungendo dei nanotubi di carbonio.

Le stampanti 3D potranno usare la cellulosa
Nello specifico, i ricercatori hanno impiegato la nanocellulosa ottenuta dalla pasta di legno: si tratta del materiale che in natura forma l’impalcatura degli alberi e che li rende in grado di mantenere una posizione eretta. Dal momento che si tratta di un materiale producibile in grandi quantità, biodegradabile, incredibilmente forte e rinnovabile, gli universitari europei sono certi di aver compiuto una scoperta capace di rivoluzionare il mondo della stampa 3D.

Di norma, le stampanti 3D utilizzano materiali plastici o metallici che una volta riscaldati possono essere plasmati nella forma desiderata. Gli stessi materiali si induriscono autonomamente non appena raffreddati. Poiché la cellulosa non si scioglie quando viene riscaldata, essa non veniva ritenuta adeguata per essere usata nei processi di stampa 3D.

I ricercatori della Chalmers, tuttavia, hanno mescolato la cellulosa con un idrogel composto dal 95-99% di acqua che ha permesso l’utilizzo del materiale in una stampante 3D. Aggiungendo anche i nanotubi di carbonio, l’oggetto stampato si è rivelato essere un ottimo conduttore elettrico.

L’elevata composizione in termini di acqua del materiale, ha imposto uno scrupolo controllo del processo di solidificazione così da non perdere la struttura dell’oggetto tridimensionale.
La tecnica di stampa utilizzando la cellulosa è certamente da perfezionare ma viene considerata come un eccellente passo in avanti verso il “biostampaggio 3D”.

Le stampanti 3D potranno usare la cellulosa
Nell’immagine, l’esempio di un piccolo circuito stampato (a forma di albero) capace di condurre energia elettrica.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti