Mozilla e Google: nuovi motori di rendering per il browser

Vento di novità in casa Mozilla. Brendan Eich, CTO della fondazione, ha reso pubblica la stipula di un accordo con Samsung avente come obiettivo quello di realizzare un nuovo motore per il browser web da utilizzare su Android e sulla piattafor...

Vento di novità in casa Mozilla. Brendan Eich, CTO della fondazione, ha reso pubblica la stipula di un accordo con Samsung avente come obiettivo quello di realizzare un nuovo motore per il browser web da utilizzare su Android e sulla piattaforma ARM in generale.
Battezzato “Servo“, l'”inedito” motore per il rendering delle pagine Internet e la navigazione sul web è già in corso di sviluppo, realizzato utilizzando Rust, linguaggio di programmazione ideato da Mozilla e dalla sua comunità.

Per la prima volta nella sua storia, Mozilla potrebbe progressivamente allontanarsi da Gecko, il motore di rendering che da sempre costituisce le fondamente del browser Firefox. Eich ha spiegato che con “Servo” si vuole riscrivere completamente il motore del browser web sfruttando tutte le caratteristiche e le potenzialità dell’hardware moderno e svincolandosi da quelle limitazioni che sono frutto di un ormai lontano passato.

Il fatto che nel progetto sia direttamente coinvolta Samsung fa ritenere che “Servo” sia molto più che un semplice esperimento.

Con una tempistica pressoché identica, Google ha annunciato che presto rilascerà “Blink, un motore di rendering derivato da WebKit ed utilizzato anche da Apple. Sembra quindi che nel mercato “mobile”, ciascun protagonista cerchi di farsi largo svincolandosi il più possibile dai prodotti rivali.
Da parte sua, Google – con il lancio di “Blink” – potrebbe voler rapidamente prendere le distanze da quel motore di rendering che, sin da subito, è stato impiegato in Chrome ma che, d’altra parte, viene egualmente adoperato anche in Apple Safari.
I tecnici di Google affermano che “Blink” renderà il browser più snello e veloce nell’elaborazione e nella visualizzazione delle pagine web. Adam Barth, ingegnere software del colosso di Mountain View, parla della rimozione di ben 7.000 file che compongono il motore di rendering equivalenti a circa 4,5 milioni di righe di codice.
Blink” sarà rilasciato come prodotto opensource e, prima del rilascio finale, sarà oggetto di tutta una serie di ottimizzazioni e migliorie.

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