Privacy: l'Europa non molla e chiede chiarimenti a Google

Le poliche sull'adozione della nuova politica sulla privacy (entrata in vigore a partire dallo scorso 1 marzo) di Google non sembrano destinate a placarsi.

Le poliche sull’adozione della nuova politica sulla privacy (entrata in vigore a partire dallo scorso 1 marzo) di Google non sembrano destinate a placarsi. Anzi, l’Europa sta chiedendo conto all’azienda di Mountain View sul suo comportamento. L’ufficio francese per la protezione dei dati personali ha interpellato nuovamente Google trasmettendo alla società fondata da Larry Page e Sergey Brin un questionario che dovrà essere rispedito, debitamente compilato, entro il prossimo 5 aprile. E’ la commistione dei dati elaborati da Google nell’ambito dei suoi vari servizi (motore di ricerca, Gmail, YouTube, Adsense, Blogger,…) che più preoccupa le autorità che si occupano della difesa della privacy.

Nella sua missiva il CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés), per bocca del suo presidente Isabelle Falque-Pierrotin, ha criticato il comportamento di Google che si sarebbe rifiutata di ritardare, come precedentemente richiesto, l’applicazione della nuova politica sulla privacy. E’ vero che Google si sarebbe offerta di fissare un incontro con le autorità europee per sciogliere i vari nodi, ha osservato la Falque-Pierrotin, ma “un’audizione sarebbe stata prematura in questa fase del procedimento“.

Nel documento inviato ai vertici di Google e, nello specifico, al CEO Larry Page, sono riportati una serie di quesiti sulle modalità seguite dall’azienda per la raccolta dei dati, sulle finalità per cui tali informazioni vengono registrate, sul numero di utenti che accedono alle pagine nelle quali Google illustra la politica seguita e così via. Particolare attenzione viene riposta sulla possibile individuazione dell’identità di una persona fisica a partire dalle informazioni raccolte sui server di Google e sulle giustificazioni legali che avrebbero portato all’unificazione delle politiche sulla privacy sin qui adottate per i vari servizi dell’azienda.

Da parte loro, i responsabili di Google fanno sapere di essere fiduciosi che le nuove regole recentemente adottate rispettino tutte le normative per la tutela dei dati personali fissate a livello europeo.

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