Quanto incide il calore sul funzionamento degli SSD?

Come si comportano le unità SSD di tipo PCIe quando sottoposte a temperature elevate? Il calore, infatti, è un acerrimo nemico delle memorie NAND e se le schede grafiche, pensate per essere collegate a slot PCIe, sono realizzate per fa...
Quanto incide il calore sul funzionamento degli SSD?

Come si comportano le unità SSD di tipo PCIe quando sottoposte a temperature elevate?
Il calore, infatti, è un acerrimo nemico delle memorie NAND e se le schede grafiche, pensate per essere collegate a slot PCIe, sono realizzate per far fronte a temperature “impegnative”, quanto possono essere durature le nuove unità SSD M.2 che utilizzano l’interfaccia PCIe?

Quanto incide il calore sul funzionamento degli SSD?
Puget Systems ha analizzato gli effetti dell’esposizione al calore degli SSD M.2 posizionati direttamente sulla scheda madre effettuando interessanti rilevazioni in diverse aree.
La ricerca è principalmente incentrata sugli SSD PCIe x4 perché le versioni SATA 3 tipicamente non soffrono di problemi di surriscaldamento.

Gli esperti di Puget hanno rilevato che un Samsung 950 Pro non è stato in grado di mantenere le velocità di picco in fase di trasferimento dati in nessuna delle quattro configurazioni in cui è stato collegato alla scheda madre. E ciò sia nei momenti in cui il sistema era sostanzialmente “scarico”, sia in concomitanza con pesanti elaborazioni grafiche.

Quanto incide il calore sul funzionamento degli SSD?
Come evidenzia anche Asus, nei casi migliori, l’SSD M.2 di Samsung ha mostrato un decadimento delle performance dell’ordine del 40-70% con una sola scheda grafica collegata al sistema e del 55-76% con la presenza di due schede video.
La situazione peggiore, ovviamente, è quella in cui l’SSD Samsung è stato collegato allo slot più vicino alle schede grafiche.

Il decadimento tipico del 42% significa, nel caso del 950 Pro, passare da una velocità di lettura di picco (sequenziale) di 2.500 MB/s a meno di 1.500 MB/s.

Va detto, comunque, che si tratta di situazioni limite in cui l’untià SSD è “presa per il collo”, richiedendone un utilizzo davvero intensivo. Nelle situazioni più comuni, il calore non dovrebbe incidere così negativamente.
Già un dissipatore addizionale da 5V e 120 mm di dimensioni dovrebbe aiutare ad azzerare praticamente i problemi.

Tutti i dettagli dell’analisi di Puget sono disponibili a questo indirizzo.

Per quanto riguarda l’influenza della temperatura ambientale e, soprattutto, delle sue variazioni sul funzionamento degli SSD, suggeriamo di fare riferimento all’articolo Temperature elevate danneggiano gli SSD? Data retention.

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