Samsung: "non trucchiamo le nostre TV". Ecco perché

Nel bel mezzo dello scandalo Volkswagen, anche Samsung viene tirata in ballo per una storia simile che, questa volta, non ha nulla a che fare con i motori bensì con i televisori di nuova generazione.
Samsung:

Nel bel mezzo dello scandalo Volkswagen, anche Samsung viene tirata in ballo per una storia simile che, questa volta, non ha nulla a che fare con i motori bensì con i televisori di nuova generazione.

Secondo quanto riportato dal The Guardian che cita a sua volta uno studio, non ancora ufficialmente pubblicato, firmato dai tecnici dell’organismo indipendente ComplianTV, alcuni modelli di TV Samsung utilizzerebbero una funzione, attivata via software, capace di ridurre i consumi energetici durante i test.
La riduzione di consumi durante le prove svolte dalla commissione elettrotecnica internazionale (IEC) non sarebbe permanente: non verrebbe quindi estesa al normale quotidiano funzionamento del televisore.


La funzionalità “motion lighting” abbasserebbe la luminosità dello schermo solamente durante i test portando a risultati differenti rispetto a quelli riscontrabili durante l’abituale utilizzo del prodotto.

Samsung nega tutte le accuse

Samsung non ci sta e, con una nota ufficiale, ha voluto fermamente rigettare ogni accusa.

I portavoce della società coreana sostengono che la funzionalità “motion lighting” è stata introdotta, sulle TV Samsung, già nel 2011 ed è attivata per impostazione predefinita. Viene poi chiarito che i consumi energetici vengono automaticamente ridotti quando sullo schermo del televisore appaiono immagini in movimento. “Motion lighting non si attiva assolutamente solo nei test di laboratorio. Anzi, è una funzionalità costantemente attiva che opera allo stesso modo sia in laboratorio che nelle case” dei clienti, ha aggiunto Samsung.

All’utente è offerta la possibilità di disabilitare completamente il “motion lighting“. “Si tratta però di una scelta libera dal momento che è il cliente a decidere se privilegiare consumi più contenuti o, viceversa, performance migliori“.

Se il dossier del The Guardian dovesse rivelarsi una semplice “bolla di sapone” (com’è altamente probabile che accada), Samsung potrebbe averne addirittura tratto vantaggio in termini di immagine ed in ottica pubblicitaria.

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