Shuttleworth presenta le prossime versioni di Ubuntu

Mark Shuttleworth, "patron" del progetto Ubuntu, ha svelato il nome in codice della prossima versione della distribuzione Linux.

Mark Shuttleworth, “patron” del progetto Ubuntu, ha svelato il nome in codice della prossima versione della distribuzione Linux. Ubuntu 10.10, che farà il suo debutto nel corso del prossimo mese di ottobre, si chiamerà “Maverick Meerkat“. Prosegue quindi la tradizione di attribuire nomi di animali, spesso poco noti, alle varie release di Ubuntu. La traduzione italiana di “Maverick Meerkat” è, grosso modo, “suricato indipendente” (il “suricato” è un mammifero carnivoro che vive nelle pianure aride e semidesertiche dell’Africa meridionale).

Il magnate sudafricano Shuttleworth non si è però fermato all’aspetto prettamente zoologico. Ha infatti anticipato alcune informazioni sui piani di sviluppo di Ubuntu 10.10 svelando alcune funzionalità “inedite” che entreranno a far parte del sistema operativo.

Canonical, la società che si occupa di seguire lo sviluppo di Ubuntu, rivedrà completamente l’interfaccia utente della versione “Netbook Remix” così come l’intero codice alla base del suo funzionamento. Obiettivo: rendere Ubuntu, soprattutto nella versione destinata ai dispositivi portatili e supercompatti (dotati di hardware più “limitati” rispetto a sistemi desktop e notebook), il prodotto “più veloce da avviare, più rapido da collegare alla rete, più performante per navigare“, come ha scritto Shuttleworth.

L’accento continuerà poi ad essere posto sul “cloud computing” migliorando ulteriormente “Ubuntu Enterprise Cloud” e permettendo così la creazione, la distribuzione e la gstione di piccole oppure ampie configurazioni di server.

E’ invece ormai imminente il rilascio di Ubuntu 10.04, versione conosciuta anche con l’appellativo di “Lucid Lynx“. Previsto il 29 aprile prossimo, il debutto di Ubuntu 10.04 è quindi dietro l’angolo. Si tratta di una release “LTS” del sistema operativo che va a sostituire la 8.04, lanciata due anni fa. “LTS” è l’acronimo di “Long Term Support“: queste release mettono a disposizione degli utenti un supporto esteso a tre anni (di solito le varie versioni della distribuzione godono normalmente di 18 mesi di supporto) per i sistemi desktop ed a cinque per i server.
Ubuntu 10.04 porterà con sé una nuova versione del “Software Center” (ved. questo nostro articolo) lo strumento che ha fatto il suo debutto in Ubuntu 9.10 “Karmic Koala” e che si prefigge di semplificare l’installazione e la rimozione dei pacchetti software. Nella sua nuova veste, l'”Ubuntu Software Center” proporrà due nuove icone: la prima offrirà una lista delle applicazioni consigliate che non hanno trovato spazio nel CD d’installazione del sistema operativo mentre la seconda fornirà un elenco di diversi pacchetti software utili per il sistema operativo.

Ubuntu 10.04, proprio per la sua natura di versione LTS, rivestirà un ruolo molto importante nel segnare le future sorti di Canonical, soprattutto per quanto riguarda la penetrazione della distribuzione Linux nel mondo delle imprese.
Il “desktop environment” scelto da Ubuntu resta GNOME, nella versione 2.30 da poco rilasciata, con un tema di default che cambia rispetto al passato. Buona parte degli sforzi è stata riposta nel miglioramente delle performance di boot della distribuzione. Non siamo ancora ai livelli di Fedora tuttavia Ubuntu cerca di ottimizzare ulteriormente i tempi di avvio utilizzando Upstart. Il “demone” (programma eseguito in background che agisce senza essere sotto il diretto controllo dell’utente) Upstart sostituisce l’oramai vetusto “init daemon” e si occupa dell’avvio dei vari processi e servizi. Grazie a questa modifica tecnica, la nuova versione di Ubuntu dovrebbe arrivare ad avviarsi in circa una decina di secondi.
Non poteva non mancare l’aspetto “social”: Ubuntu 10.04, facendo leva sul software Gwibber, faciliterà l’utilizzo dei principali servizi di social networking e microblogging.

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