Vinton Cerf: la fine degli indirizzi IPv4 è sempre più vicina

Vinton Cerf, uno dei "padri" della rete Internet è tornato sull'argomento "migrazione ad IPv6" addossandosi addirittura le responsabilità per il quadro che si è venuto a creare oggi.
Vinton Cerf: la fine degli indirizzi IPv4 è sempre più vicina

Vinton Cerf, uno dei “padri” della rete Internet è tornato sull’argomento “migrazione ad IPv6” addossandosi addirittura le responsabilità per il quadro che si è venuto a creare oggi. Cerf, che insieme con Robert Kahn, nel periodo tra il 1973 ed il 1978, lavorò sullo sviluppo dei protocolli di comunicazione TCP/IP, alla base del funzionamento della Rete, si riferisce al problema riguardante la sempre più drammatica scarsità di indirizzi IPv4.

Il grande informatico, che oggi lavora per Google, ha dichiarato che le difficoltà odierne sono dovute all’errore commesso nel 1977 sottostimando il tema col quale si accingeva a misurarsi. “All’inizio era solamente un esperimento“, ha spiegato Cerf riferendosi alla costruzione della basi di Internet. “Pensai che 4,3 miliardi di indirizzi IP potevano essere più che sufficienti per un esperimento“.
Il numero di indirizzi IP univoci che vengono assegnati a ciascun dispositivo che si “affaccia” sulla Rete (sia esso un modem, un router od un dispositivo mobile) sono infatti limitati. Nel caso del protocollo IPv4, come ricordato più volte (ved., ad esempio, questo articolo), gli indirizzi IP complessivamente assegnabili sono circa 232 ovvero all’incirca 4,3 miliardi.
Oggi siamo in troppi a connetterci alla Rete, a livello globale. Anzi, sono troppi gli IP che quotidianamente utilizziamo per connetterci da casa, dall’ufficio, dagli smartphone, tablet, telefoni cellulari e così via. Per non parlare degli IP utilizzati per accedere a server web, server di posta e così via.

Secondo le ultime stime, gli indirizzi IPv4 potrebbero terminare già la prossima settimana (forse il 2 febbraio) con l’assegnazione, alle “autorità regionali”, degli ultimi blocchi disponibili.

La soluzione consiste nel velocizzare il passaggio al protocollo IPv6 che metterà definitivamente alle spalle il problema della penuria di indirizzi. La nuova versione dell'”Internet Protocol” offre, grazie all’indirizzamento a 128 bit, una mole immensa di indirizzi (ben 2128): ciò significa che per ogni metro quadrato di spazio terrestre saranno utilizzabili addirittura 660.000 miliardi di miliardi di indirizzi IPv6.

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