iMac da 21,5" disassemblato, ecco le sorprese

L'arrivo dei nuovi Apple iMac ha sancito la coesistenza di due diverse generazioni di processori Intel: Broadwell (seppur vengano utilizzati i modelli di CPU più recenti, uscite dalle fabbriche dell'azienda di Santa Clara a settembre) e Skylak...
iMac da 21,5

L’arrivo dei nuovi Apple iMac ha sancito la coesistenza di due diverse generazioni di processori Intel: Broadwell (seppur vengano utilizzati i modelli di CPU più recenti, uscite dalle fabbriche dell’azienda di Santa Clara a settembre) e Skylake: Apple presenta i nuovi iMac con display da 21,5 e 27 pollici.
Nei modelli dotati di schermo da 21,5 pollici la sezione grafica è integrata mentre in quelli da 27 pollici Apple ha optato per una scheda video Radeon serie M300.

Ma per quanto riguarda le altre componenti? Alcune informazioni sono riportate nell’articolo citato in precedenza; altre, molto interessanti, arrivano dal test appena effettuato dai tecnici di iFixIt.

iMac da 21,5
Gli esperti di iFixIt hanno infatti disassemblato un iMac da 21,5 pollici (vedere questa pagina per i dettagli) pubblicando diverse conclusioni.
Da un lato, è praticamente impossibile riparare autonomamente i nuovi iMac da 21,5 pollici: su una scala di 10 punti, infatti, iFixIt assegna un solo punto agli iMac da 21,5 pollici.

La memoria RAM, tra l’altro, è saldata direttamente sulla scheda madre. E sebbene 8 GB sia una dotazione di memoria più che sufficiente per le attività ordinarie e non, nel caso in cui si volesse passare a 16 GB bisognerà sostituire l’intera motherboard versando qualcosa come 240 euro.

Sul versante display, poi, il pannello 4K (risoluzione 4096 x 2304 pixel) è realizzato da LG. Ciò non implica, comunque, che sia LG la proprietaria della tecnologia, sulla quale Apple ha voluto porre l’accento, che consente di ottenere colori più decisi ed allo stesso tempo fedeli alla realtà.
La nuova tecnologia utilizzata per realizzare lo schermo dei nuovi iMac offre una copertura pari al 99% per quanto concerne lo spazio dei colori sRGB, il 90% di NTSC, il 93% di Adobe RGB ed addirittura il 100% di DCI P3, spazio di colori utilizzato dall’industria cinematografica e, di conseguenza, il miglior supporto per l’impiego con il software Final Cut Pro.

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