Certi tipi di suoni possono mettere fuori uso gli hard disk

Attacchi sonori mirati, specie se su frequenze ben specifiche, possono mettere fuori uso dischi fissi, PC, sistemi di videosorveglianza, bancomat e così via.

Chi opera nel settore ben conosce quali suoni, emessi dagli hard disk, sono sintomo di un imminente malfunzionamento: Riconoscere hard disk che sta per rompersi: i sintomi.

Ciò che però pochi sanno è che certi suoni possono danneggiare gli hard disk e mettere fuori uso PC, bancomat e sistemi di videosorveglianza trasformandosi in attacchi DoS (Denial of Service).

Le onde sonore generano delle vibrazioni sui piatti degli hard disk: su determinate frequenze, può essere ingenerato un effetto di risonanza che amplifica gli effetti della vibrazione.
Dal momento che gli hard disk sono chiamati a scrivere ampie quantità di dati in aree molto ridotte del supporto ferromagnetico, essi sono progettati per sospendere temporaneamente tutte le operazioni di lettura e scrittura nelle situazioni di emergenza.

Già nel 2008 Brandon Gregg mostrò come un suono potente come un semplice urlo potesse generare errori in fase di lettura/scrittura; quest’anno un ricercatore argentino evidenziò come un tono a 130 Hz rendesse temporaneamente inutilizzabile il suo hard disk, “sordo” a qualunque comando impartito dal sistema operativo.
In generale, comunque, gli studi condotti da Siemens tra il 2009 e il 2014 hanno messo in evidenza che suoni forti, da 110 dB in su (soprattutto da 120 dB a salire), possono incidere in maniera significativamente negativa sul funzionamento degli hard disk.


Il problema è quindi già conosciuto da tempo ma in questi giorni gli accademici di due università (Princeton e Purdue) hanno stabilito accuratamente tutti i parametri fisici che possono mettere al tappeto qualunque disco fisso (frequenza sonora, persistenza dell’attacco, distanza dell’hard disk dalla fonte sonora, angolo da cui riprodurre il suono).

I ricercatori sono quindi riusciti a rendere temporaneamente inutilizzabili tutti gli hard disk usati nei loro test (in questo caso quattro diversi modelli di dischi fissi Western Digital).
Nella tabella che segue, le frequenze sonore che permettono di “sabotare” il funzionamento dei vari dischi.


Attacchi come quello descritto possono essere utilizzati per disabilitare sistemi di videosorveglianza configurati per salvare il flusso video su un DVR o provocare malfunzionamenti sui sistemi Windows, Linux e macOS (in Windows 10 generalmente appare una schermata blu a seguito dell’attacco sonoro).


Il testo integrale del documento accademico è consultabile cliccando qui in formato PDF.

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