CrowdRoaming: condividere Internet mobile all'estero

All'estero, si sa, il modo più conveniente per collegarsi ad Internet consiste nell'appoggiarsi ad una rete Wi-Fi.
CrowdRoaming: condividere Internet mobile all'estero

All’estero, si sa, il modo più conveniente per collegarsi ad Internet consiste nell’appoggiarsi ad una rete Wi-Fi. I costi di roaming, nonostante l’obiettivo di una loro drastica riduzione – perseguito in sede europea -, sono ancora proibitivi.
Gli autori di CrowdRoaming, nuova applicazione per il sistema operativo Google Android, mirano a cambiare le regole del gioco. In questo caso ad essere condivisa è la connessione 3G (ed a breve 4G LTE) dello smartphone o del tablet. Quando ci si reca in un Paese straniero è possibile attivare CrowdRoaming e verificare se nelle immediate vicinanze vi sia un utente dell’applicazione che abbia scelto di condividere la sua connessione Internet.
Cosa si ha in cambio utilizzando CrowdRoaming? Spostandosi all’estero si avrà modo di vedersi restituire il favore, con la possibilità quindi di collegarsi ad Internet utilizzando la connessione dati messa gratuitamente a disposizione dagli altri utenti dell’applicazione.
Ogni utente di CrowdRoaming trasformerà il proprio telefono in un hotspot al quale potranno collegarsi altre persone. Attraverso l’interfaccia dell’applicazione Android è possibile decidere il quantitativo di traffico mensile o giornaliero che s’intende “donare” agli altri utenti.

Gli sviluppatori di CrowdRoaming assicurano che il loro sistema è sicuro grazie all’utilizzo di un meccanismo di cifratura dei dati ed all’autenticazione degli utenti (che dovranno sempre inserire indirizzo e-mail e password).

Ovviamente permangono alcuni dubbi. Chi risponde legalmente nel caso in cui la connessione condivisa venga utilizzata da un altro utente per compiere un reato? Sarà sufficiente il log di CrowdRoaming per dimostrare l’altrui responsabilità? È inoltre necessario verificare se l’impiego di CrowdRoaming sia consentito nelle condizioni contrattuali stipulate con l’operatore telefonico scelto. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli operatori italiani parlano di “utilizzo esclusivamente personale dei servizi telefonici”.

Al momento CrowdRoaming supporta un numero piuttosto limitato di dispositivi a cuore Android. L’elenco completo, composto da una quindicina di modelli (HTC, Samsung, LG e Sony) è consultabile sulla scheda dell’applicazione pubblicata in Google Play.

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