Facebook offrirà nuove modalità per la gestione della privacy

Nelle ultime settimane si è sollevato un gran clamore relativamente alle politiche per la tutela della privacy utilizzate da Facebook.

Nelle ultime settimane si è sollevato un gran clamore relativamente alle politiche per la tutela della privacy utilizzate da Facebook. I risultati di un’indagine da poco resi noti da Sophos devono essere suonati come una sorta di campanello d’allarme per i vertici del social network. Le risposte degli utenti di Facebook contattati dalla famosa azienda attiva nel campo della sicurezza informatica sembrano infatti dipingere un quadro a tinte fosche per quanto concerne il tema della privacy sul più famoso tra i siti di social networking.
Il 60% dei 1.588 utenti interpellati da Sophos avrebbe dichiarato di valutare l’abbandono di Facebook (ved. questa pagina). Certamente il campione di utenza preso in esame da Sophos non è molto ampio e la domanda posta (“pensi di lasciare Facebook a causa delle problematiche legate alla privacy?“) appare piuttosto “provocatoria”, purtuttavia il dato emerso dall’indagine condotta da Sophos non può non far riflettere Mark Zuckerberg, fondatore del progetto.

Lo stesso Zuckerberg ha quindi voluto gettare subito acqua sul fuoco dichiarando, nelle scorse ore, che gli ingegneri software della sua azienda stanno già lavorando per rendere gli aspetti legati alla privacy più semplici da gestire. Le dichiarazioni del CEO di Facebook sono state raccolte dal “Washington Post“: ai giornalisti della testata statunitense, Zuckerberg ha ammesso che la sua società ha compiuto alcuni errori nel continuare ad attivare nuovi meccanismi per mettere in comunicazione gli utenti della piattaforma di social networking. Presto però, spiega Zuckerberg, gli utenti avranno a disposizione nuove impostazioni, di più semplice utilizzo, che permetteranno di scegliere chiaramente quali informazioni personali non devono essere condivise con i siti web sviluppati da terzi. Una delle lamentele più frequenti consiste nell’attuale mancanza di una semplice funzionalità che consenta di controllare chi è autorizzato a visionare ed a condividere le informazioni via a via pubblicate sul social network.

Molti analisti hanno apprezzato i commenti di Zuckerberg osservando come sia essenziale, innanzi tutto, che i vertici di Facebook prendano coscienza di un problema reale. Sembrano infatti registrarsi delle frizioni tra gli utenti più desiderosi di avere massimo controllo sugli aspetti legati alla privacy e la necessità, da parte di Facebook, di “monetizzare” le informazioni caricate entro il social network.

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