Fibra ottica fino a 1 Gbps: la copertura Open Fiber cresce. Come vengono raggiunti i condomini.

La copertura della rete in fibra ottica di Open Fiber (1 Gbps in downstream) viene ulteriormente estesa grazie a un accordo con il comune di Pisa. Come avviene il raggiungimento dell'utenza finale e quali sono le regole per la copertura dei condomini.
Fibra ottica fino a 1 Gbps: la copertura Open Fiber cresce. Come vengono raggiunti i condomini.

Open Fiber, società partecipata al 50% da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, ha annunciato l’avvio dei lavori di copertura a Pisa.
Grazie a un’intesa siglata con il comune toscano, circa 35.000 unità immobiliari pisane potranno attivare una connessione in fibra ottica FTTH fino a 1 Gbps.
Per il completamento dei lavori, che cominceranno nel mese di novembre, Open Fiber conferma che ci vorranno 18 mesi e un investimento di circa 12 milioni di euro.

Pisa è la città storica dell’informatica italiana e di Internet: basti pensare che proprio qui, presso il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha sede il Registro .it ovvero la realtà che gestisce la registrazione di tutti i nomi a dominio con TLD .it.

Fibra ottica FTTH di Open Fiber: come viene portata fino all’utente finale. E nel caso dei condomini?

La realizzazione della rete in fibra Open Fiber prevede – oltre ai lavori di posa della fibra vera e propria – anche dell’installazione dell’armadio stradale PFS (punto di flessibilità secondario) e del Punto di Terminazione Edificio (PTE) o del Punto di Terminazione Avanzato (PTA) e se necessario (nei condomini con unità immobiliari superiori a 12) la fibra viene portata dal PTE in verticale alle singole abitazioni.


Open Fiber, come più volte sottolineato, non vende direttamente il servizio di connettività in fibra ottica agli utenti finali (opera in veste di wholesaler).
I clienti interessati ad attivare la connessione in fibra ottica fino a 1 Gbps devono quindi rivolgersi alla società partner di Open Fiber, ovvero gli operatori di telecomunicazioni italiani (dai grandi nomi a quelli meno conosciuti) rappresentati per ogni area coperta sul sito dell’azienda.

Una volta stipulato il contratto con l’operatore di telecomunicazioni (non quindi con Open Fiber) sarà quest’ultimo a mettersi in contatto con la società controllata da Enel per dare inizio all’ultima fase di installazione ovvero per portare la fibra dal PTE fino ai locali del cliente.

Dopo aver ricevuto la richiesta di attivazione da parte di un operatore (per conto del cliente finale), Open FIber si occupa di prenotare le risorse di rete e contatta l’utente che ha richiesto il servizio a banda ultralarga per fissare un appuntamento.
In sede di appuntamento il tecnico incaricato da Open Fiber si occupa di portare il cavo fibra fino all’abitazione da servire (nel giro di circa 2/3 ore) e all’installazione della borchia (scatola bianca di piccole dimensioni) che viene posizionata a muro.

Nel caso dei condomini le norme vigenti danno pieno diritto a qualunque condomino di richiedere la connettività in fibra ottica e, di conseguenza, la richiesta del condomino deve comunque dare il via all’adeguamento dell’infrastruttura esistente ove in strada sia presente un armadio già coperto.
Per legge il condominio può bloccare solamente i lavori dell’operatore comunicando l’intenzione di volerli svolgere in proprio e a proprio spese, procedura ovviamente sconveniente e difficilmente applicabile in autonomia.
Comunque, il decreto legislativo 33/2016, conosciuto anche con l’appellativo decreto fibra ottica, stabilisce (articolo 91) che “il proprietario od il condominio non può opporsi all’appoggio di antenne, di sostegni, nonché al passaggio di condutture, fili o qualsiasi altro impianto, nell’immobile di sua proprietà occorrente per soddisfare le richieste di utenza degli inquilini o dei condomini“.

Lo stesso decreto prevede (articolo 8) che ai “proprietari di unità immobiliari, o al condominio ove costituito in base alla legge” venga riconosciuto il “diritto, ed ove richiestone, l’obbligo, di soddisfare tutte le richieste ragionevoli di accesso presentate da operatori di rete, secondo termini e condizioni eque e non discriminatorie“.

Tutti gli edifici di nuova costruzione, la cui autorizzazione edilizia sia posteriore al 1° luglio 2015, devono inoltre essere “equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete“.
Ciò significa che le nuove abitazioni devono essere strutturate in maniera tale da facilitare la connessione del punto di accesso dell’edificio (il punto fisico, situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultralarga) con il punto terminale di rete.
A un tecnico abilitato può essere anche richiesto il rilascio di un'”etichetta” che certifichi la predisposizione dell’edificio per l’utilizzo della banda ultralarga da parte dei residenti. In sede di vendita dell’abitazione, tale certificazione contribuisce ad accrescere il valore dell’edificio.

La giornata della fibra ottica: il prossimo 4 novembre

Open Fiber è membro della FTTH Council Global Alliance (FCGA), associazione che attraverso 6 Consigli promuove la diffusione della tecnologia FTTH in tutto il mondo.
La società italiana ha quindi deciso di aderire all’evento organizzato da FCGA per il prossimo 4 novembre – Gimme Fibre Day per sottolineare l’importanza della diffusione della fibra ottica e mostrare l’impatto positivo che ha sulla società, sia in termini economici che di miglioramento della qualità di vita delle persone.

La data è stata scelta in onore del premio Nobel per la fisica Charles Kuen Kao, nato il 4 novembre 1933. Kuen Kao è ingegnere e fisico pioniere delle tecnologie per la connettività in fibra ottica che si è guadagnato il titolo di “padre delle fibre ottiche“.

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