Google festeggia i suoi primi 13 anni di vita

Con un doodle (versione speciale del logo aziendale utilizzate per commemorare speciali eventi e ricorrenze) piuttosto semplice rispetto a quelli a cui Google aveva abituato i suoi utenti nei mesi scorsi, la società di Mountain View celebra og...
Google festeggia i suoi primi 13 anni di vita

Con un doodle (versione speciale del logo aziendale utilizzate per commemorare speciali eventi e ricorrenze) piuttosto semplice rispetto a quelli a cui Google aveva abituato i suoi utenti nei mesi scorsi, la società di Mountain View celebra oggi i 13 anni dalla sua nascita.
Era infatti il 27 settembre 1998 quando Larry Page e Sergey Brin dettero ufficialmente il via al loro ambizioso progetto che mirava a creare un motore di ricerca “globale”. In realtà, il lavoro iniziò già più di due anni prima, nel gennaio 1996, quando i due erano studenti presso l’università di Stanford, in California. Mentre i motori di ricerca tradizionali (Altavista era allora lo strumento più noto ed amato) elaboravano i risultati conteggiando pressoché esclusivamente il numero delle ricorrenze all’interno delle pagine indicizzate, il duo Page-Brin studiò un approccio alternativo, rivelatosi poi assolutamente rivoluzionario: l’uso dell’algoritmo battezzato “PageRank“. La “rilevanza” di un sito web venne valutata assegnando un peso numerico ad ogni collegamento ipertestuale tra un insieme di pagine web. In altre parole, quanto più una pagina web è “popolare” (consta di molti link provenienti da altre “parti del web”) tanto più può godere di un miglior “ranking”. Nel valutare la pertinenza di una pagina web rispetto ai termini di ricerca introdotti dall’utente, quindi, si dà molto peso alla popolarità della stessa ed alla “qualità” dei link in ingresso.

Dopo la registrazione del dominio google.com, avvenuta a metà settembre 1997, il servizio iniziò ad operare – da un garage di proprietà di Susan Wojcicki, amica dei fondatori di Google – appena un anno dopo. Nel 1999, addirittura, Page e Brin decisero di vendere la loro “creatura” – per una somma pari ad un milione di dollari – al CEO di Excite, George Bell, che rifiutò l’offerta.

Da allora, il successo di Google è stato inarrestabile tanto che la società ha ampliato enormemente il suo business lanciandosi in aree di mercato sino a qualche anno fa assolutamente impensabili. Oltre a dominare le ricerche sul web (oltre il 90% a livello mondiale; ved. questo articolo), Google offre oggi una moltitudine di servizi, destinati a soddisfare le esigenze più disparate.

Basti citare il lancio di servizi quali Google Docs, Google Mail, Google Maps, Google Street View, Google News, del browser Chrome, del sistema operativo Android destinato a dispositivi mobili (smartphone e tablet), il recente acquisto di Motorola Mobility (grazie al quale il colosso di Mountain View farà presumibilmente sentire la sua voce, in modo deciso, anche nel campo dell’hardware “mobile”), il varo del “borsellino elettronico” (Google Wallet) basato sull’uso del chip NFC. Ma gli interessi di Google spaziano anche in altri campi: la società sta portando la fibra ottica superveloce in alcune aree degli States, si sta interessando di strumenti volti ad automatizzare la guida degli autoveicoli ed a facilitare l’interazione uomo-macchina.

Secondo l’indagine pubblicata da comScore a maggio, Google vanterebbe 1 miliardo di visitatori unici al mese (+8,4% rispetto all’anno precedente).

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