L'Islanda approva una legge contro tutti i bavagli

Mentre in Italia si continua a discutere, tra roventi polemiche, del "DDL intercettazioni", che sembra uscirà da Montecitorio - a questo punto - non prima di settembre, l'Islanda approva una norma che è stata battezzata da qualcuno "leg...

Mentre in Italia si continua a discutere, tra roventi polemiche, del “DDL intercettazioni“, che sembra uscirà da Montecitorio – a questo punto – non prima di settembre, l’Islanda approva una norma che è stata battezzata da qualcuno “legge sbavaglio“. Sì, perché le disposizioni sulle quali ha dato parere favorevole il Parlamento islandese apriranno le porte al giornalismo d’inchiesta ed alla pubblicazione anonima delle notizie.

Il nuovo pacchetto normativo è stato messo a punto con la collaborazione del sito web “Wikileaks“, notissimo a livello internazionale per la pubblicazione di materiale “scomodo”: nelle sue pagine viene infatti dato spazio a documenti di carattere governativo ed aziendale, messi online da fonti coperte dall’anonimato.

Direttore di “Wikileaks” è ritenuto essere Julian Assange (nella foto), giornalista australiano, attivista, che è già da qualche tempo nel mirino del Pentagono. Assange avrebbe infatti collaborato alla pubblicazione di un video che ritrae le operazioni di attacco, in Iraq, avviate da un elicottero statunitense. L’azione, secondo quanto riportato, non sarebbe stata giustificata da precedenti provocazioni ed avrebbe causato la morte di diciotto persone, tra cui due giornalisti. Secondo fonti d’Oltreoceano, Assange potrebbe essere arrestato non appena dovesse varcare il confine degli Stati Uniti. Il giornalista sarebbe anche in possesso di circa 260.000 documenti “segreti” riguardanti comunicazioni tra diplomatici ed ha poi pubblicato un rapporto su “Wikileaks” elaborato in seno al Pentagono.
A febbraio Assange aveva dichiarato: “l’Islanda potrebbe diventare un’isola felice, dopo la libertà di parola è garantita. Un paradiso per il giornalismo“.

Birgitta Jonsdottir, parlamentare tra le più strenue sostenitrici della legge appena approvata, ha spiegato: “abbiamo raccolto le migliori disposizioni normative unendole in un unico ed esauriente pacchetto: l’informazione non può più avere confini“. Stando a quanto affermato, già diversi media internazionali starebbero vagliando l’ipotesi di spostare le loro pubblicazioni in terra islandese. La Jonsdottir ha fatto qualche nome: il tedesco Der Spiegel e l’americana ABC News starebbero valutando la possibilità di un trasferimento nella terra dei ghiacci e del fuoco.

La nuova legge, ha poi aggiunto la Jonsdottir, contribuirà a riaprire il dibattito a livello internazionale su un tema oggi molto sentito e decisamente delicato.

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