L'antitrust apre due istruttorie a carico di SKY e DAZN

Secondo AGCM il comportamento tenuto da SKY e Perform Group (DAZN) nella pubblicizzazione e nell'erogazione dei pacchetti per la visione delle partite di calcio della stagione in corso potrebbe inquadrarsi in distinte pratiche commerciali scorrette.

L’antitrust italiana (AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha avviato due istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti dei consumatori nei confronti di SKY e Perform Group in relazione al servizio di streaming online DAZN. Il via alle verifiche è stato deciso dopo le segnalazioni pervenute nelle scorse settimane da parte di singoli utenti e associazioni dei consumatori (ricordiamo Codacons – Codacons presenta un esposto contro DAZN e SKY e Altroconsumo).

Al centro delle investigazioni vi sono le pratiche utilizzate dalle due società per la commercializzazione dei pacchetti che consentono di accedere alla visione degli incontri calcistici di Serie A della stagione 2018/2019.

Secondo l’Autorità, SKY avrebbe adottato modalità di pubblicizzazione dell’offerta per la visione dei match calcistici in assenza di adeguate informazioni sulle limitazioni relative alle fasce orarie. I nuovi clienti potrebbero quindi essere stati indotti ad assumere una decisione commerciale non consapevole ritenendo che SKY avesse trasmesso tutte le gare.

Per quel che riguarda i clienti già abbonati al pacchetto calcio, la condotta di SKY potrebbe presentare profili di aggressività in quanto – a fronte di un significativo ridimensionamento del pacchetto in relazione al numero delle partite trasmesse e in assenza dell’informativa sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti – l’azienda avrebbe indotto tali soggetti a rinnovare l’abbonamento nell’erroneo convincimento che l’offerta non fosse mutata“, si osserva dall’antitrust. SKY potrebbe avere violato anche l’articolo 65 del Codice del consumo non avendo acquisito il consenso del consumatore rispetto alla nuova opzione del pacchetto calcio 2018/2019.

Quanto a DAZN, sono oggetto di attenzione da parte di AGCM l’enfasi con cui è stato utilizzato lo slogan pubblicitario “quando vuoi, dove vuoi“.
Secondo la tesi “accusatoria” vi sarebbero situazioni in cui l’abbonato al servizio di streaming online non sarebbe di fatto in grado di accedere alla visione dei match calcistici ovvero “le limitazioni tecniche che potrebbero impedirne o renderne difficoltosa la fruizione“.
Inoltre, DAZN avrebbe usato messaggi che fanno riferimento alla possibilità di poter fruire di un “mese gratuito” di offerta del servizio “senza contratto” quando in realtà il consumatore stipula un contratto per il quale è previsto il rinnovo automatico, con conseguente esigenza di esercitare l’eventuale recesso nel caso in cui non si fosse interessati a rinnovarlo.

AGCM commenta che i comportamenti descritti potrebbero integrare distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 21, 24 e 25 del Codice del Consumo, presentando sia profili di ingannevolezza rispetto alle informazioni comunicate alla clientela in merito alle caratteristiche tecniche di fruibilità del pacchetto e alle modalità di adesione all’offerta, che profili di aggressività, in quanto potrebbero essere state poste in essere attività di indebito condizionamento nei confronti dei consumatori.

L’antitrust non fa riferimento, per ora, alle problematiche legate alle difficoltà di visione denunciate dagli utenti di DAZN: qualità dello streaming inadeguata, ritardi, riproduzione che si interrompe improvvisamente. A tal proposito, suggeriamo la lettura de nostro articolo Perché DAZN ha problemi? La risposta corretta non è mai una sola.

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