L'app Facebook per Android sottrae i numeri di telefono

Dopo il problema verificatosi a fine giugno che ha riguardato circa 6 milioni di utenti iscritti a Facebook (Un bug di Facebook espone i dati di 6 milioni di utenti), il social network fondato da Mark Zuckerberg inanella un secondo bug.

Dopo il problema verificatosi a fine giugno che ha riguardato circa 6 milioni di utenti iscritti a Facebook (Un bug di Facebook espone i dati di 6 milioni di utenti), il social network fondato da Mark Zuckerberg inanella un secondo bug.
Questa volta ad avere evidenziato un funzionamento anomalo è l’applicazione Facebook per i dispositivi Android. La scoperta è stata fatta dagli esperti di Symantec che hanno rilevato uno strano comportamento: l’app Android sviluppata dai tecnici di Facebook recupera i numeri memorizzati nella rubrica dell’utente e li invia alla società di Menlo Park.
L’invio dei contatti telefonici, all’insaputa dell’utente, avverrebbe addirittura prima della procedura di login su Facebook, all’avvio dell’applicazione per Android.

Ad aver messo in evidenza il traffico dati “sospetto” è stata la tecnologia Mobile Insight di Symantec, parte integrante del software Norton Mobile Security, capace di proteggere lo smartphone od il tablet Android da furto e smarrimento oltre che in grado di evidenziare comportamenti potenzialmente lesivi della privacy dell’utente messi in atto dalle app installate.

La scoperta di Symantec si è quindi trasformata in un’ottima campagna pubblicitaria per l’azienda (questa la scheda di Norton Mobile Security Lite su Google Play) mentre per Facebook ha indubbiamente rappresentato un brutto scivolone.

Il social network di Zuckerberg ha comunque immediatamente confermato il problema adoperandosi per correggere il comportamento dell’applicazione. In queste ore è stata infatti rilasciata una “beta” dell’app Facebook per i device Android; nei prossimi giorni seguirà la release definitiva.

Alla base del problema, ancora una volta, i troppi permessi che Facebook richiede per l’installazione e l’esecuzione della sua app (nell’articolo Gestione permessi su Android: mettere le briglie alle app con LBE Privacy Guard abbiamo presentato un’ottima applicazione che restringe la libertà d’azione delle applicazioni Android; non funziona però sulle versioni più recenti del sistema operativo).

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