Le reciproche critiche tra Microsoft e Google

Dagli Stati Uniti si rincorrono le notizie che hanno come protagonisti i due colossi Microsoft e Google.

Dagli Stati Uniti si rincorrono le notizie che hanno come protagonisti i due colossi Microsoft e Google. Le due aziende si sono ripetutamente rivolte all’antitrust per denunciare reciproci presunti comportamenti scorretti. L’azione più recente è stata promossa da parte di Microsoft che ha richiesto l’intervento del governo federale per esaminare minuziosamente la manovra che ha portato il colosso di Mountain View all’acquisizione di DoubleClick, consolidata realtà attiva nella pubblicità online ma anche nella carta stampata, video, radio, tv e cellulari.
Google aveva promosso azioni similari nei confronti della società di Redmond prendendo di mira la funzionalità di desktop search integrata in Windows Vista. Secondo quanto sostenuto da Google, il nuovo servizio di indicizzazione introdotto in Windows Vista non sarebbe facilmente disattivabile e rappresenterebbe la volontà di escludere i prodotti concorrenti quali Google Desktop Search. Secondo il portavoce dell’azienda fondata da Page e Brin – Ricardo Reyes – “la casella di ricerca integrata in Vista sarebbe espressamente concepita per collegarsi con il prodotto di desktop searching di Microsoft senza possibilità, per l’utente, di scegliere una soluzione alternativa”.
Le contestazioni di Google sono state però rigettate dal Dipartimento di Giustizia americano. Qualche imbarazzo potrebbe creare però quanto emerso sulla base delle rivelazioni pubblicate dal New York Times: la decisione sarebbe infatti stata intrapresa su consiglio di Thomas Barnett, uno dei legali esperti in materia di antitrust che in passto collaborava con uno studio legale cui si appoggiava l’azienda fondata da Bill Gates.
Da Microsoft per il momento non si fa polemica e si tende a sottolineare come l’azienda abbia lavorato con il governo USA prima del rilascio di Vista in modo tale da evitare qualasiasi tipo di problema. E’ ciò che si legge nelle dichirazioni di Bradford Smith, consulente generale di Microsoft: “le discussioni avviate tra l’azienda e le varie agenzie governative si sono dimostrate fruttuose”.

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