PayPal: tuoni e fulmini contro l'e-wallet di Google

La neonata piattaforma per i pagamenti elettronici targata Google è già nella bufera.

La neonata piattaforma per i pagamenti elettronici targata Google è già nella bufera. PayPal, per volere di eBay – azienda che nel 2002 ha acquisito il famosissimo sistema di pagamento online -, ha infatti imbracciato le armi legali per fronteggiare immediatamente la “discesa in campo” del colosso di Mountain View. Secondo l’accusa, personale nella fila di Google avrebbe sottratto segreti commerciali relativi proprio ai meccanismi di pagamento elettronico di proprietà di PayPal.

Nel mirino vi sarebbero, in particolare, due ex responsabili di PayPal – Osama Bedier e Stephanie Tilenius -, assunti poi entrambi da Google. Sia Bedier che Tilenius hanno curato la presentazione dei nuovi servizi messi a punto dalla società fondata da Larry Page e Sergey Brin illustrando l’accordo di collaborazione siglato con MasterCard, Citigroup e con l’operatore telefonico statunitense Sprint.

L’azione legale intentata dai vertici di PayPal ben evidenzia il crescente interesse ingeneratosi tra le varie aziende protagoniste del mondo dell’IT attorno al tema dei pagamenti effettuati attraverso terminali mobili. Il business potenziale è infatti valutato in qualcosa come 1.000 miliardi di dollari: l’utilizzo di un dispositivo mobile (qual è, ad esempio, uno smartphone) per l’effettuazione di pagamenti è infatti considerato una delle applicazioni più comuni che saranno offerte a quanti più clienti possibile.

Bedier viene accusato di essersi “illecitamente appropriato di segreti aziendali appartenenti a PayPal rivelandoli a Google e condividendoli con altre aziende“. A Tilenius viene invece contestato il fatto di aver reclutato Bedier violando le condizioni contrattuali alla base di un precedente accordo stipulato con PayPal. Stando alle eccezioni sollevate dalla società controllata da eBay, inoltre, Bedier avrebbe tentato di assumere ex colleghi ancora alle dipendenze di PayPal.

Al momento, bocche cucite in Google. Il portavoce dell’azienda, Aaron Zamost, si è limitato a chiarire che Google non ha ancora ricevuto una copia della denuncia e, per tal motivo, non è possibile ancora rilasciare commenti prima di esaminare le varie contestazioni.

Le prime frizioni tra Google e PayPal affondano al 2006 quando la prima società presentò Checkout, sistema di pagamento che però ha scalfito in modo minimo il predominio di PayPal.

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