Perché è utile un sistema operativo alternativo ad Android e iOS

Secondo l'ideatore di /e/OS c'è spazio per una soluzione aperta e rispettosa della privacy degli utenti che si ponga in diretta concorrenza con Android e iOS.
Perché è utile un sistema operativo alternativo ad Android e iOS

Sui dispositivi mobili i sistemi operativi che dominano il mercato sono essenzialmente Android e iOS. Mentre Apple ha storicamente vietato qualunque “opera derivata” a partire dalla sua piattaforma impedendo addirittura la virtualizzazione di iOS con una lunga vertenza legale cha ha visto protagonista Corellium.

Android è invece un sistema operativo aperto: la versione AOSP (Android Open Source Project) può essere utilizzata per creare personalizzazioni del sistema operativo.
Abbiamo visto per quanto tempo è sicuro usare un dispositivo Android: quando il device non è più supportato si può valutare l’installazione di una ROM aggiornata.

Di fatto, quindi, Android non è un sistema operativo inaccessibile ai produttori e agli sviluppatori: la piattaforma può essere adattata e personalizzata in profondità.

L’ideatore del sistema operativo open source /e/OS, Gaël Duval, ha però criticato aspramente un recente articolo apparso in rete nel quale si faceva presente che non c’è spazio per un terzo sistema operativo alternativo ad Android e iOS nel segmento “mobile”.

Nella migliore delle ipotesi, un nuovo sistema operativo destinato ai dispositivi mobili sarà probabilmente simile a Linux sui computer desktop: qualcosa che attrae una base di fan devoti, ma non riesce a entrare nel mainstream“, queste le parole di Jan Stryjak, direttore associato di Counterpoint Research.

Duval ha contestato vigorosamente questa affermazione e altre rese da Stryjak.

Cominciamo però dal principio: /e/OS è un sistema operativo realizzato e aggiornato da una comunità di sviluppatori e sostenuto dalla fondazione senza scopo di lucro /e/ Foundation.
L’obiettivo principale di /e/OS è fornire un’alternativa per chi utilizza dispositivi mobili riducendo al minimo il tracciamento e la raccolta di dati da parte di terzi.
/e/OS utilizza anche applicazioni open source e non traccianti come sostituti per le app preinstallate su molti dispositivi Android. Integra inoltre funzionalità aggiuntive per la privacy e la sicurezza.

Duval rivendica la libertà per gli utenti di scegliere liberamente il sistema operativo da usare sui propri dispositivi: /e/OS è compatibile con qualsiasi applicazione del mondo Android. “Vengo dal mondo Linux, sono il creatore di Mandrake Linux e ho imparato dal passato: le persone prima usano le app, non il sistema operativo“, osserva Duval che spiega che quando un utente sceglie /e/OS può raggiungere istantaneamente l’intero catalogo di app Android, oltre a un ampio catalogo di app open source e alcune PWA (Progressive Web App).

Le Web App, secondo Duval, sono il futuro e devono essere sostenute perché funzionano sempre e comunque, indipendentemente dal sistema operativo.

/e/OS vuole essere uno strumento utile per rimettere il controllo dei dati nelle mani degli utenti: abbiamo visto cosa sono i tracker Android e come possono essere bloccati. Il sistema operativo di Duval presenta un “punteggio privacy” per ogni applicazione e con Advanced Privacy dà modo all’utente di bloccare i tracker con un solo tocco.

Non per niente /e/OS è stato scelto per alcuni modelli di Fairphone, gli smartphone modulari, sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Per Duval, insomma, c’è assolutamente spazio per progetti alternativi ad Android e iOS. Anche se /e/OS è stato bollato come un “progetto di nicchia”, si inserisce in un mercato che vale 80 miliardi di euro a livello globale.

Gli utenti di /e/OS non sono solo attivisti della privacy. Sono persone interessate al problema della raccolta permanente di dati personali da parte delle grandi aziende tecnologiche“, osserva ancora Duval che ricorda come il Digital Markets Act (DMA) contribuirà a scardinare questi meccanismi. Anche se, diciamo noi, alcune contraddizioni della nuova normativa, paradossalmente proprio in materia di privacy, devono essere necessariamente superate: la scansione delle chat degli utenti delle app di messaggistica è qualcosa che stride con l’impianto generale delle nuove disposizioni.

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