Profumo di anni '80 in Windows 10: i nomi che non si possono usare per file e cartelle

Dopo decine di anni viene acceso un faro, in questi giorni, sui nomi riservati che non possono essere utilizzati in Windows, neppure nella sua più recente e aggiornata incarnazione. Vediamo perché e quali sono i legami con i primi anni '80.

Esattamente 38 anni fa IBM era alla ricerca di un sistema operativo da utilizzare sui suoi nuovi personal computer e dopo una serie di trattative fallite con la Digital Research di Gary Kildall, autore di CP/M (usato sui microcomputer di quei tempi), l’azienda decise di rivolgersi alla Micro-Soft (col trattino) di Paul Allen e Bill Gates (avevamo riassunto la vicenda proprio qualche settimana fa in occasione dell’ultimo saluto ad Allen: Addio a Paul Allen, co-fondatore di Microsoft con Bill Gates).

Micro-Soft, che si era fino ad allora concentrata sul BASIC, contattò il programmatore statunitense Tim Paterson e riuscì a prendersi la licenza di QDOS (Quick & Dirty Operating System), clone a 16 bit di CP/M, dalla Seattle Computer Products per cui lo sviluppatore lavorava.

Dopo il parere favorevole di IBM, nel mese di agosto 1981 nacque la prima versione di MS-DOS che fu parzialmente riscritta dagli sviluppatori di Big Blue in seguito all’individuazione di circa 300 bug.

Chi potrebbe pensare che a distanza di tanti anni Windows 10 contiene ancora diverse tracce della prima versione di MS-DOS?

A verificarlo è stato un appassionato di elettronica e di apparecchiature informatiche vintage che ha in questo giorni pubblicato un curioso post su Twitter.

In Windows 10, così come nelle precedenti versioni del sistema operativo Microsoft, non è possibile creare file e cartelle assegnando loro alcuni “nomi riservati”: si riceveranno i messaggi d’errore Nome di dispositivo specificato non valido oppure Nome di directory non valido.


Provate ad esempio a creare un file con uno dei seguenti nomi, con o senza estensione: CON, PRN, AUX, NUL, COM1, COM2, COM3, COM4, COM5, COM6, COM7, COM8, COM9, LPT1, LPT2, LPT3, LPT4, LPT5, LPT6, LPT7, LPT8, LPT9. Vi accorgerete che Windows non lo permetterà, come peraltro spiegato in questo documento di supporto.

Nella prima versione di DOS non esisteva il concetto di cartella e il file system era un unico “contenitore” che poteva ospitare unicamente file 8.3 (ovvero con il nome lungo fino a otto caratteri e con tre caratteri per l’estensione).

Per creare un nuovo file si usava un nome magico come CON, per inviare l’output alla stampante PRN, per cancellare completamente l’output NUL, per interfacciarsi con le porte di comunicazione COM1, COM2 e così via.

Queste vestigia del passato sono ancora presenti in Windows 10 tant’è vero che le parole riservate si trovano talvolta nei file batch e possono essere usate al prompt dei comandi. Provate a digitare copy con prova.txt: verrà creato un nuovo file prova.txt nella cartella corrente.

All’inizio di ottobre 2018 Microsoft ha pubblicato il codice sorgente di MS-DOS su GitHub per finalità storiche e di studio.

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