Red Hat: opensource e massima attenzione per servizi e supporto

Il modello di business di Red Hat non subirà mutamenti. Parola del nuovo CEO dell'azienda, James Whitehurst.

Il modello di business di Red Hat non subirà mutamenti. Parola del nuovo CEO dell’azienda, James Whitehurst.
Il “cappello rosso” continuerà quindi a rilasciare i propri software a costo zero, raccogliendo introiti, invece, grazie alla fornitura di servizi e supporto alle imprese.
I sostenitori di Red Hat fanno notare come l’approccio “collaborativo” scelto dall’azienda permetta di arrivare alla realizzazione di prodotti più completi rispetto a quelli, a “sorgente chiuso”, commercializzati da molte altre software house. Red Hat, inoltre, concede la possibilità, anche a realtà concorrenti, di copiare e rivendere i prodotti sviluppati.
Oracle, ad esempio, ha iniziato a distribuire nel 2006 una propria versione di Red Hat Linux con un listino prezzi per il supporto che risultava addirittura più contenuto rispetto a Red Hat stessa.
Un gruppo di sviluppatori ha collaborato per la creazione di una seconda versione di Red Hat Linux, conosciuta con il nome di CentOS, disponibile gratuitamente sul web.
Whitehurst, nominato CEO il mese scorso, ha osservato che “esistono rischi intrinseci relativamente a qualsiasi modello di business. Non cerchiamo di vincere la competizione rilasciando sempre il miglior prodotto. Vogliamo vincere, invece, offrendo i migliori servizi ed il miglior valore”.

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