Skype si dichiara disposta a collaborare con Eurojust

Dopo la notizia dei giorni scorsi circa l'avvio di un'indagine, da parte di Eurojust, in merito alla possibilità di effettuare intercettazioni delle comunicazioni effettuate tramite l'uso di un software VoIP quale Skype, è arrivata la r...

Dopo la notizia dei giorni scorsi circa l’avvio di un’indagine, da parte di Eurojust, in merito alla possibilità di effettuare intercettazioni delle comunicazioni effettuate tramite l’uso di un software VoIP quale Skype, è arrivata la risposta della società controllata da eBay (acquistata dall’azienda leader nelle aste online nel mese di Settembre 2005).

Sebbene la nota non sia stata pubblicata ufficialmente sul sito web dell’azienda, Skype avrebbe dichiarato di essere pienamente disponibile a collaborare con le autorità in modo da facilitare le indagini, ove ciò sia legalmente e tecnicamente fattibile.

Da parte sua, Eurojust – agenzia dell’Unione Europea che si occupa di rafforzare la lotta alla criminalità organizzata – ha modificato il comunicato pubblicato online confermando di aver ottenuto risposte positive da parte di Skype. Proprio in forza del supporto che Skype si è detta disposta a fornire, il comunicato di Eurojust sembra sia stato reso meno “aspro” rispetto alla versione iniziale. Da Eurojust, inoltre, si è voluto puntualizzare come l’agenzia non si riferisca solamente a Skype ma che la possibilità di effettuare intercettazioni debba essere estesa anche ad altri strumenti come Truphone ed ai client per la messaggistica istantanea.

In Italia la questione era stata resa nota dal Ministro Maroni e dalla Direzione Nazionale Antimafia. I criminali starebbero infatti ricorrendo con sempre maggior frequenza agli strumenti di comunicazione online – client VoIP in primis – per scambiarsi informazioni: l’intento sarebbe quello di sfuggire ai controlli operati attraverso i canali telefonici tradizionali.

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