Su Facebook fa capolino un falso pulsante "Non mi piace"

Su Facebook il pulsante "Mi piace" è ormai noto a tutti. Esso consente di manifestare il proprio favore rispetto ad un qualunque contenuto pubblicato nelle pagine del celeberrimo social network oppure sui siti web che fanno uso di appositi plu...

Su Facebook il pulsante “Mi piace” è ormai noto a tutti. Esso consente di manifestare il proprio favore rispetto ad un qualunque contenuto pubblicato nelle pagine del celeberrimo social network oppure sui siti web che fanno uso di appositi plugin (i “social plugins” come il “Like button” od il “Like box“).

Ogni utente registrato alla piattaforma lanciata da Mark Zuckerberg è libero di tornare sui propri passi in qualunque momento cliccando sul link “Non mi piace più“. Non esiste però un pulsante “Non mi piace” che consenta di esprimere il proprio completo disaccordo sul materiale pubblicato da parte di terzi. Nonostante le pressanti richieste pervenute da molti iscritti al social network, però, i vertici di Facebook hanno fatto sapere che tale “bottone”, probabilmente, non esisterà mai.

Alcuni aggressori hanno pensato di sfruttare la situazione mettendo a punto un’applicazione maligna che introduce un falso pulsante “Non mi piace“. L’applicazione, una volta installata dall’utente, guadagna l’accesso alle impostazioni private del profilo ed inizia a diffondersi pubblicando messaggi nelle bacheche degli iscritti.

Graham Cluley di Sophos è stato tra i primi a mettere in guardia gli utenti circa l’esistenza della pericolosa applicazione: “non cliccate su un qualunque link che vi inviti ad installare il fantomatico pulsante Non mi piace“, aveva dichiarato. I laboratori della società da tempo attiva nel campo della sicurezza informatica hanno infatti rilevato una rapidissima diffusione dell’applicazione maligna che può presentarsi sotto forma di messaggi dal contenuto differente. L’applicazione maligna, tra l’altro, “propone all’utente un sondaggio che gli aggressori utilizzano come ulteriore fonte di remunerazione“, ha aggiunto l’esperto di Sophos.

L’accaduto evidenzia, ancora una volta, come si debba riporre massima attenzione prima di accettare l’attivazione di una qualunque “applicazione” su Facebook. Sempre più utenti malintenzionati tendono infatti a sfruttare il sentimento di fiducia che gran parte degli utenti registrati al social network ripongono nei contenuti presentati.

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