Troppo "chiacchierone" alcune applicazioni Facebook?

Stanno rimbalzando senza sosta, in queste ore, i risultati di un'indagine condotta dal Wall Street Journal (WSJ).

Stanno rimbalzando senza sosta, in queste ore, i risultati di un’indagine condotta dal Wall Street Journal (WSJ). Secondo gli autori della ricerca, alcune famose applicazioni sviluppate per Facebook non si comporterebbero in modo propriamente cristallino.
Chi ha curato lo studio punta il dito, in particolare, sulle dieci applicazioni Facebook più popolari, tra le quali “Farmville” e “Texas HoldEm Poker“.
Tutte e dieci prenderebbero nota dell’identificativo numerico univoco che il social network di Mark Zuckerberg assegna a ciascun utente al momento della registrazione. Tale sequenza numerica – conosciuta come “Facebook ID” – verrebbe comunicata, sempre secondo il WSJ, a soggetti terzi. Effettuando una ricerca basata sul “Facebook ID“, è possibile accedere al profilo dell’utente e chiunque può visualizzare le informazioni che la persona ha scelto di condividere pubblicamente. Tra tali dati possono esservi il nome dell’utente, la sua data di nascita e, talvolta, anche le sue foto personali.
Secondo il WSJ, l’applicazione “Farmville” – un videogioco basato sul browser che si integra appunto con il social network di Zuckerberg – che vanta poco meno di 60 milioni di utenti, “trascriverebbe” anche le informazioni relative agli amici ed ai conoscenti.

Gli autori dell’indagine pubblicata dal WSJ, hanno dichiarato che almeno 25 società avrebbero ricevuto i “Facebook ID” raccolte da parte delle varie applicazioni riuscendo così a tracciare autonomamente dei profili degli utenti e, in alcuni casi, a stabilire i siti web da loro visitati con maggior frequenza.

Facebook ha ammesso che il dato relativo all’ID dell’utente potrebbe essere stato “innavvertitamente condiviso da parte del browser web dell’utente o da un’applicazione” ma che attraverso tale informazione “è impossibile accedere alle informazioni private memorizzate sul social network“. I portavoce di Facebook hanno poi aggiunto: “abbiamo già preso provvedimenti immediati per disabilitare tutte le applicazioni che violano i termini di utilizzo del nostro servizio” spiegando anche che sarà presto integrato un nuovo meccanismo capace di debellare il problema alla radice.

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