Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT

Di IFTTT, acronimo di If This, Then That, abbiamo parlato abbondantemente nelle pagine de IlSoftware.

Di IFTTT, acronimo di If This, Then That, abbiamo parlato abbondantemente nelle pagine de IlSoftware.it.
Si tratta di un servizio che consente di creare semplici sequenze di comandi attivabili al verificarsi di un determinato evento. In altre parole, quando si verifica una determinata condizione, IFTTT “scatena” l’azione o le azioni definite dall’utente.
Il grande vantaggio di IFTTT è che può interconnettere servizi cloud completamente differenti l’uno dall’altro. Qualche nome? Gmail, Drive, OneDrive, Facebook, Twitter, Evernote ma la lista è estremamente vasta ed è consultabile a questo indirizzo.

L’articolo Controllare dispositivi connessi alla rete con IFTTT può fungere da guida a IFTTT.

La novità di questi giorni è che Microsoft ha deciso di sfidare IFTTT presentando un servizio similare.

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
Microsoft Flow, come IFTTT, è capace di elaborare i dati prodotti da altri servizi e di “farli dialogare fra loro”.
Nell’edizione 2016 della conferenza Build, si è avuta un’ennesima conferma di quanto Microsoft stia investendo su machine learning, automazione e intelligenza artificiale.
Flow va proprio in tale direzione perché si propone come un servizio che “lavora sul cloud” e connette reciprocamente servizi cloud.

Si tratta di un prodotto che guarda in particolare al mondo business ma nulla vieta di adoperarlo anche in ambito consumer.
Tra i servizi che sono supportati da Flow, nonostante la lista sia per il momento piuttosto limitata, ve ne sono alcuni indisponibili tra i “canali” di IFTTT: citiamo Azure, Dynamics CRM, Sharepoint e Mailchimp.
I servizi cloud direttamente supportati da Microsoft Flow sono elencati in questa pagina.

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
Mentre IFTTT chiama ricette gli algoritmi impostati dall’utente che reagiscono al verificarsi di un determinato evento, in Flow essi sono chiamati flussi.

A questo indirizzo sono pubblicati una serie di templates ovvero di esempi di possibili attività configurabili ricorrendo a Flow. L’utente, però, è libero di combinare i vari servizi supportati da Flow come meglio crede.

Alcuni esempi di ciò che è possibile fare con Flow:

– Sincronizzare i file caricati su OneDrive, Dropbox o Drive con una cartella FTP.
– Inviare per posta elettronica l’elenco delle attività da svolgere giornalmente.
– Ricevere via SMS, con Twilio, un messaggio che indica quando viene caricato un file o spedita una mail importante.
– Salvare tutti gli allegati delle email su Dropbox o sugli altri servizi di storage.
– Inviare per email tutti i tweet (Twitter) contenenti determinate parole chiave.
– Tradurre automaticamente le email che non sono scritte in italiano.
– Salvare i tweet di Twitter in un file CSV su Dropbox.
– Copiare i nuovi file caricati su Dropbox in una specifica cartella su OneDrive.
– Effettuare un post su Slack quando si rilevano determinato hashtag su Twitter.
– Inoltrare le notifiche di Office 365 su un canale Slack.
– Creare tweet su Twitter a partire dai post su Facebook.
– Inserire i tweet in un database SQL.
– Condividere un file caricato su Dropbox con il team attraverso SharePoint.
– Ricevere una notifica mediante Slack quando un nuovo file viene caricato su Dropbox.
– Quando viene creato un oggetto in Salesforce, generare un nuovo record in un database SQL.

Non c’è comunque limite alle possibilità di Flow.

Al momento Flow (ancora in versione “beta”) non è utilizzabile effettuando l’accesso con un account personale. Bisognerà quindi utilizzare un account di posta elettronica associato ad un proprio dominio, un’email aziendale oppure un indirizzo di un istituto scolastico.

La registrazione a Flow è effettuabile usando questa pagina.
Una volta ricevuta l’email di conferma, bisognerà cliccare su Sì, sono io ed inserire i dati richiesti.

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
A questo punto, cliccando su My flows nella barra in alto o facendo clic su questo link, si potrà iniziare a creare da zero il primo flusso (pulsante Create from blank) oppure attingere ai templates di esempio predisposti da Microsoft (pulsante Browse templates).

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
Il consiglio è quello di provare prima delle soluzioni (templates) già pronte quindi creare un flusso autonomamente (Create from blank).
In quest’ultimo caso, Flow chiederà quale servizio si vuole cominciare a connettere.

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
Successivamente, nel caso in cui si fosse selezionato un servizio cloud (ad esempio Dropbox o Google Drive), Flow richiederà all’utente l’autorizzazione per accedervi (suggeriamo di effettuare preventivamente il login al servizio cloud che si intende utilizzare).

Flow non conoscerà mai le credenziali per l’accesso al servizio cloud dal momento che il login è effettuato ricorrendo ad esempio al protocollo OAuth.

Collegare servizi cloud con Flow, rivale di IFTTT
L’accesso ai vari servizi cloud potrà essere eventualmente revocato in qualunque momento accedendo ai pannelli di configurazione dei vari servizi e rimuovendo PowerApps o Microsoft PowerApps dall’elenco delle app autorizzate.
A titolo esemplificativo, proponiamo le pagine di Google Drive, Microsoft OneDrive e Dropbox utilizzabili per rimuovere il permesso ad accedere ai propri dati:

Google: app collegate all’account
OneDrive: app alle quali si è concesso l’accesso
Dropbox: app collegate (fare riferimento alla voce Applicazioni collegate).

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