Windows 7: qualche problema per gli SSD di Intel

Intel è stata costretta a rimuovere il nuovo firmware, rilasciato qualche giorno fa, utilizzato da molti utenti per aggiornare la serie "X-25" dei dischi a stato solido (SSD) dell'azienda.

Intel è stata costretta a rimuovere il nuovo firmware, rilasciato qualche giorno fa, utilizzato da molti utenti per aggiornare la serie “X-25” dei dischi a stato solido (SSD) dell’azienda. Obiettivo del firmware era applicare un ulteriore miglioramento alle performance dell’unità disco aumentandone contemporaneamente il tempo di vita. L’aggiornamento includeva anche il supporto per la funzionalità “Trim”, prerogativa di Windows 7, concepita per conservare le prestazioni offerte da unità veloci come i dischi SSD.

Dopo aver installato la più recente versione del firmware, diversi utenti hanno però subito cominciato a lamentare problemi di corruzione dei dati inducendo così Intel all’eliminazione dell’aggiornamento a poco tempo di distanza dal suo rilascio pubblico.

Intel ha confermato l’esistenza del problema, specificando come riguardi il firmware “02HA” ed alcuni sistemi Windows 7. I tecnici dell’azienda stanno al momento investigando sulla “défaillance” ed assicurano il rilascio di un firmware aggiornato che ponga fine ai difetti segnalati.

La funzionalità “Trim” è al debutto con Windows 7: i vari produttori di unità di memorizzazione SSD si stanno attrezzando per supportarla.
Nelle unità SSD non c’è alcun disco – né di tipo magnetico né di altro genere -: si impiega invece una memoria flash di tipo NAND escludendo quindi parti meccaniche e magnetiche. L’unità SSD non conosce quando un file viene cancellato ma solamente quando questo viene sovrascritto. Quando l’utente richiede la cancellazione di un file salvato in una memoria SSD, da Windows, esso viene rimosso solamente a livello logico mentre all’interno dell’unità SSD esso è solamente contrassegnato come “non valido”. Al momento della scrittura di un nuovo file, si avrà un decadimento prestazionale.
La funzionalità “Trim” mira a risolvere questo problema. All’atto della cancellazione di un file, il sistema operativo invia uno speciale comando all’unità SSD: quest’ultima provvede a rimuovere gli indirizzamenti verso il file da eliminare, copia il blocco dati nella cache, elimina le informazioni precedentemente cancellate a livello logico e “ripulisce” le aree del disco occupate dal file.

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