Automatizzare la creazione di backup nella rete locale con il software opensource BackupPC

Una macchina server Linux, connessa alla rete locale, potrebbe essere utilizzata anche per gestire in automatico la creazione di backup.

Una macchina server Linux, connessa alla rete locale, potrebbe essere utilizzata anche per gestire in automatico la creazione di backup. Il software installato sul sistema Linux potrebbe farsi carico di sovrintendere la generazione di copie di sicurezza, a cadenze prestabilite, del contenuto presente sui dischi fissi delle varie workstation collegate alla LAN.

BackupPC è un software che viene distribuito sotto licenza GNU GPLv2 e che quindi può essere utilizzato senza alcun problema sia in ambienti domestici che presso attività di tipo commerciale o professionale.

L’applicazione, una volta installata su una macchina Linux, è in grado di collegarsi a tutti i sistemi collegati in rete locale – siano essi personal computer Windows o Linux – e di effettuare operazioni di backup e ripristino dei dati senza interferire con il lavoro degli utenti.

Sui sistemi client BackupPC richiede una configurazione nulla oppure minimale ed è capace di supportare sia backup di tipo completo che backup incrementali.
Fiore all’occhiello di BackupPC è la sua interfaccia web che permette di amministrare questo strumento da qualunque sistema client sia connesso alla rete locale previo inserimento di un nome utente e di una password.

Va sottolineato che i backup effettuati da BackupPC riguardano esclusivamente insiemi di file e cartelle: non si tratta cioé di un’applicazione di disk imaging che crea una sorta di “fotografia” di interi hard disk o di singole partizioni.

Le operazioni di backup condotte da BackupPC utilizzano uno schema che consente di ridurre al minimo lo spazio su disco richiesto così come le operazioni di lettura e scrittura sulle unità di memorizzazione.

Per mettere alla prova BackupPC, abbiamo provveduto ad installare il programma sull’ultima versione di Ubuntu ad oggi disponibile: la release 11.10 “Oneiric Ocelot” (vi invitiamo a fare riferimento a questa pagina per una descrizione dettagliata delle caratteristiche che contraddistinguono la distribuzione Linux). Un approccio migliore può essere certamente l’installazione di BackupPC sulla versione “Server” di Ubuntu o su una distribuzione Linux ancor più minimale. Nonostante vi siano diverse metodologie per installare BackupPC, quella che vi proponiamo noi dovrebbe essere applicabile senza problemi anche nel caso in cui si desideri far operare il software, per esempio, su Ubuntu Server.

Il primo passo da compiere consiste, innanzi tutto, nell’aprire la finestra del terminale di Ubuntu e digitare il comando che segue: sudo apt-get install backuppc

Dopo alcuni istanti d’attesa inizierà il download dei pacchetti necessari al funzionamento di BackupPC e verrà avviata la breve procedura per la configurazione del programma.

Per confermare la scelta di Apache come web server da utilizzare per consentire la gestione del software di backup da altri sistemi (collegati alla rete locale od, addirittura, remoti) utilizzando il solo browser web, è sufficiente premere il tasto BARRA SPAZIATRICE (deve comparire un asterisco in corrispondenza dell’indicazione apache2). Per selezionare OK, basterà premere il tasto TAB quindi Invio.

La procedura d’installazione e configurazione di BackupPC mostrerà quindi l’indirizzo web da digitare per raggiungere il pannello di amministrazione del software. Nella medesima schermata, poco più sotto, sono riportate le credenziali d’accesso che debbono essere utilizzate. Ovviamente la password proposta potrà (anzi, dovrà) essere modificata successivamente invocando il comando sudo htpasswd /etc/backuppc/htpasswd backuppc dalla finestra terminale di Ubuntu.

Non appena tornerà ad essere visualizzato il prompt della finestra terminale, si potrà – da una qualunque macchina connessa in rete locale – avviare il browser web quindi digitare l’IP od il nome del sistema Ubuntu sul quale è stato installato BackupPC seguito da /backuppc:

Come si vede in figura, dovrebbe immediatamente comparire la finestra per l’inserimento delle credenziali d’accesso precedentemente indicate durante la fase d’installazione del programma.
Nel caso in cui si avessero dubbi sull’indirizzo IP assegnato alla macchina Linux, basterà utilizzare il comando ifconfig digitandolo sempre nella finestra del terminale di Ubuntu.

Accesso all’interfaccia web di BackupPC e configurazione di backup automatici

Dall’interfaccia web, cliccando su Host summary, è possibile ottenere un elenco completo di tutti i sistemi client configurati e dello stato di avanzamento dei backup eventualmente impostati. Di default, BackupPC mostrerà in lista solamente la macchina localhost ossia il sistema Ubuntu Linux ove si è effettuato l’installazione. Più avanti si potrà liberamente eliminare localhost se non si fosse interessato al backup del suo contenuto.

Nella sezione Log si possono verificare tutte le operazioni via a via espletate da BackupPC. Va comunque tenuto presento che il programma è dotato di un sistema di log “a rotazione”. Ciò significa che superata la dimensione del file di log specificata nel file /etc/backuppc/config.pl, BackupPC creerà un nuovo registro. I precedenti file di log sono conservati nella sezione Old LOGs dell’interfaccia web.

BackupPC è in grado anche di spedire dei resoconti sull’esito dei backup via e-mail: cliccando su Email summary si noterà come la sezione risulti al momento vuota.

Facendo clic su Current queues, invece, si può verificare, in qualunque momento, la coda delle operazioni: da qui si può stabilire se vi siano operazioni già programmate ma non ancora portate a termine.

Rispetto alle prime versioni di BackupPC, che richiedevano la modifica dei due file di configurazione /etc/backuppc/config.pl e /etc/backuppc/hosts, l’applicazione è stata ampiamente migliorata tanto da poter essere quasi completamente configurabile servendosi della sola interfaccia web. Com’è possibile notare cliccando su Edit config, tutte le impostazioni principali di BackupPC sono regolabili secondo le proprie esigenze. In caso di dubbi, è sufficiente cliccare sulle varie voci per ottenere una chiara spiegazione (in inglese) circa il significato di ciascuna di esse.

Il parametro WakeupSchedule, ad esempio, consente di definire ogni quanto BackupPC deve “svegliarsi” ed effettuare le operazioni stabilite (backup dei vari sistemi). Importante anche la sottosezione Schedule che permette di indicare a BackupPC ogni quanto tempo debbono essere espletati i backup completi e quelli incrementali.

Aggiungere una macchina tra quelle il cui contenuto deve essere oggetto di backup è molto semplice: è sufficiente cliccare su Edit hosts quindi sul pulsante Add:

Nel primo campo è necessario indicare il nome del sistema collegato in rete locale, se è configurato attraverso un server DHCP (ad esempio se riceve ogni volta un indirizzo IP potenzialmente diverso dal router), il nome dell’utente autorizzato a collegarsi con l’interfaccia di BackupPC per gestire il backup ed infine un eventuale ulteriore utente avente titolo per effettuare la medesima operazione.

L’operazione di aggiunta di un nuovo utente si concentrizza nell’utilizzo del comando sudo htpasswd /etc/backuppc/htpasswd nome_nuovo_utente dalla finestra del terminale di Ubuntu.

Cliccando sul menù Select a host…, è finalmente possibile configurare il backup del contenuto della singola workstation:

In alto a sinistra si dovrebbe vedere il nome della macchina oggetto del backup mentre nell’area più a destra sono presenti due pulsanti per avviare immediatamente il backup oppure per sospenderlo od eliminarlo dalla coda di lavoro:

Prima di procedere è necessario cliccare sul link Edit config posto sotto al nome della macchina d’interesse.
Facendo clic su Xfer si potrà impostare la modalità di trasferimento delle informazioni (XferMethod) nonché il nome utente e la password da utilizzare per connettersi alla risorsa condivisa.

Nel caso in cui si stia effettuando il backup del contenuto di una cartella, di più directory o di un intero disco da una macchina Windows, ci si dovrà accertare che su quest’ultima sia configurata una condivisione accettando la connessione dell’utente indicato (nell’esempio, backuppc:

Cliccando su Save quindi sulla home page della macchina “da backuppare” si potrà quindi effettuare un test richiedendo un primo backup completo (pulsante Start Full Backup).

Agendo sulle impostazioni, è possibile definire la periodicità con la quale BackupPC dovrà effettuare backup completi ed incrementali (il significato di “backup incrementale” è esplicitato in questi nostri articoli).

Una volta completato il backup, cliccando sul link Browser Backups, si avrà modo di controllare il contenuto di ciascuna copia di sicurezza di file e cartelle prodotta sul server Linux:

Facendo clic su ciascun contenuto, da qualunque sistema client collegato al pannello di amministrazione di BackupPC, si avrà la possibilità di aprire il singolo file.

In un prossimo articolo approfondiremo l’utilizzo di BackupPC presentando l’impiego, in alternativa al metodo di trasferimento smb, del protocollo rsync. In questo caso, BackupPC creerà un tunnel crittografato SSH in modo tale che le informazioni viaggino sempre tra il server e le macchine client in forma cifrata. Si tratta della scelta migliore per effettuare backup di sistemi Linux ma è comunque utilizzabile anche per interagire con le macchine Windows.

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