Recuperare file cancellati con Recuva: le novità della nuova versione

Recuva è un software di lungo corso che permette di recuperare file cancellati da qualunque tipologia di unità di memorizzazione.

Recuva è un software di lungo corso che permette di recuperare file cancellati da qualunque tipologia di unità di memorizzazione. Anche la versione gratuita del programma è ricchissima di funzionalità, ulteriormente migliorate ed ampliate con il rilascio della più recente release 1.46.
Rispetto alle precedenti versioni, Recuva 1.46 è infatti in grado di effettuare una più efficace scansione delle unità formattate exFAT e FAT32 e si arricchisce di un pratico strumento per attivare il recupero dei dati direttamente dall’interfaccia di Windows.
La nuova funzionalità per la scansione del contenuto delle cartelle da Windows Explorer è appannaggio degli utenti della versione di Recuva che necessita d’installazione: non ne è possibile la fruizione da parte degli utenti che preferiscono la release “portabile”.
Recuva 1.46, inoltre, tiene presente un più vasto numero di tipologie di file sulle quali l’utente può incentrare la scansione alla ricerca di file cancellati.
Completano la nuova versione di Recuva, delle statistiche di scansione migliorate rispetto al passato, alcune migliorie legate all’interfaccia grafica ed alla procedura passo-passo per il recupero dei dati, e un meccanismo di disinstallazione ottimizzato.

All’avvio dell’installazione di Recuva, il programma mostra subito la nuova funzionalità Aggiungi scansione cartella per file cancellati al menù contestuale. Lasciando spuntata la casella corrispondente, Recuva configurerà Windows in modo tale che cliccando con il tasto destro del mouse su una qualsiasi cartella, sia disponibile il comando per il recupero dei file cancellati.

Tra le altre opzioni, rilevante è Aggiungi opzione Recupera file cancellati al menù contestuale del Cestino: attivando la casella corrispondente, con un clic col tasto destro del mouse sul Cestino di Windows, si potrà avviare il recupero dei file già cancellati.

Quando si elimina un file presente in un qualunque supporto di memorizzazione (non sono escluse, ovviamente, le memorie digitali utilizzati su smartphone, tablet, fotocamere e videocamere), i cluster corrispondenti sono indicati come nuovamente disponibili sebbene il loro contenuto non sia modificato. Quindi, se si tenta di leggere il contenuto di tali cluster di dati, esso resterà dunque disponibile e recuperabile fintanto che non sarà sovrascritto. Ecco perché quando ci si accorge di avere la necessità di recuperare uno o più file cancellati è importante agire prima possibile, scongiurando l’installazione di nuove applicazioni e la memorizzazione, sull’unità oggetto d’intervento, di nuove informazioni.
Analogamente, è importante non utilizzare una memoria digitale con una qualunque fotocamera se si realizza di avere la necessità di recuperare dei dati (i.e. fotografie precedentemente scattate). Quando i cluster vengono sovrascritti da un altro file (ad esempio, una foto successivamente scattata), può accadere che analizzando in profondità il contenuto della scheda di memoria ci si accorga di come una vecchia foto sia stata parzialmente (ad esempio per metà della sua dimensione) con informazioni relative ad un file più recente.
Se ci si accorge di aver perso dei dati importanti, il consiglio è quello di non installare nulla sul disco, neppure il software per il recupero dati. Nel caso di Recuva, suggeriamo di orientarsi sulla versione “portabile” del programma avendo cura di salvarla in un’unità esterna (va benissimo una normale chiavetta USB) e di avviare da lì il ripristino dei dati.

Avviando il software Recuva, viene proposta una procedura guidata per il recupero dei dati. Si tratta dell’approccio più semplice, destinato agli utenti che non vogliono cimentarsi con le opzioni più evolute del programma.

Facendo leva sulle apposite opzioni, bisognerà indicare i tipi di file ai quali si è interessati (ad esempio, immagini e video, file musicali, documenti, file compressi, archivi della posta elettronica).

Lasciando selezionata l’opzione Tutti i file, Recuva andrà alla ricerca di qualunque tipologia di file cancellato e recuperabile. Il passo seguente consiste nello specificare su quale unità di memorizzazione deve concentrarsi l’azione di Recuva. Le scelte offerte in modo predefinito riguardano schede di memoria ed unità rimovibili, la cartella di sistema “Documenti” di Windows, il Cestino, ma è ovviamente permesso indicare qualunque lettera identificativa di unità.

Qualora la scansione richiesta non dovesse trovare alcun file, il consiglio è quello di ripetere la procedura avendo però cura, questa volta, di spuntare la casella Attiva scansione approfondita.

Non appena l’attività di analisi verrà portata a compimento, Recuva mostrerà un elenco dei file che possono essere oggetto di recupero: sarà sufficiente selezionare quelli d’interesse spuntando la casella corrispondente e dare il via al ripristino (pulsante Recupera).

Quella visualizzata è la stessa finestra che viene mostrata cliccando sul pulsante Annulla alla comparsa della procedura guidata per il recupero dei file. Selezionando un’unità dal menù a tendina quindi facendo clic sul pulsante Scansione, verrà avviata la ricerca dei file cancellati. Per ciascuno di essi viene indicato lo stato in cui si trova ossia se è completamente o parzialmente recuperabile (rispettivamente, bollini di colore verde e giallo) oppure se appare ormai danneggiato (bollino di colore rosso).
L’area di destra (Anteprima, Info ed Intestazione) permette di ottenere un’anteprima del contenuto dei file, alcune informazioni aggiuntive (percorso, dimensione, data di creazione, modifica ed accesso, presenza di cluster già sovrascritti, stato generale) e l’intestazione dello stesso (permette di stabilirne il contenuto esaminandone i dati salvati in formato binario).

Scegliendo dal menù il comando Scansione contenuti, è possibile fare in modo che Recuva vada alla ricerca di quei soli file cancellati che contengono delle specifiche stringhe di caratteri.

Facendo riferimento al pulsante Opzioni, in alto a destra, quindi alla scheda Azioni, è possibile – anche qui – attivare la scansione approfondita in modo da richiedere a Recuva di analizzare in modo più puntuale l’unità prendendosi più tempo per l’operazione.

Rieffettuando la scansione (premendo sempre il pulsante Scansione), Recuva – con buona probabilità – presenterà un maggior numero di file che possono essere oggetto di recupero.

Come anticipato nell’introduzione, il recupero dei file può essere ristretto anche ad una sola cartella: è sufficiente fare clic con il tasto destro del mouse su una directory, dall’interfaccia di Windows, quindi selezionare il nuovo comando Recupera file cancellati in questa cartella:

Cancellazione sicura dei dati

Non molti sanno che Recuva non è solamente un eccellente software per il recupero dati ma anche un programma in grado di rendere difficoltoso, se non impossibile, il ripristino delle informazioni.
Se si ha la necessità di fare in modo che uno o più file cancellati non siano in alcun modo recuperabili (motivi di privacy, riservatezza delle informazioni, condivisione obbligata del sistema con altre persone), il nostro suggerimento consiste nell’accedere nuovamente alla finestra Opzioni.
Dalla scheda Generale si può decidere il metodo da utilizzare per la sovrascrittura dei dati. Effettuando infatti una o più operazioni di sovrascrittura, i dati saranno resi illeggibili e, quindi, irrecuperabili. Gli algoritmi tra i quali è possibile optare per l’operazione di “wiping” sono: una sovrascrittura semplice (singola), DOD 5220.22-M (3 passaggi), NSA (7 passaggi) e Gutmann (35 passaggi).

Per avviare l’operazione di sovrascrittura, e sbarazzarsi in modo definitivo degli elementi selezionati, è necessario spuntare le caselle accanto a ciascun file, fare clic con il tasto destro del mouse su uno di essi quindi scegliere Sovrascrittura sicura contrassegnati.

L’operazione richiederà tanto più tempo quanti più passaggi si sono richiesti utilizzando la finestra delle opzioni del programma. Al termine dell’operazione di “wiping” dei dati, suggeriamo di avviare una nuova scansione del contenuto dell’unità di memorizzazione: non appariranno più tracce dei file appena sovrascritti e, anche nei casi in cui ciò dovesse avvenire, il ripristino di tali elementi non sarà più possibile (con buona probabilità, tutti gli oggetti saranno indicati come “irrecuperabili”).

Recuva
Download: ilsoftware.it
Compatibile con: Windows 2000, XP, Windows Vista, Windows 7, Windows 8
(versioni a 32 e 64 bit)
Note: La versione portabile di Recuva è scaricabile altrettanto gratuitamente cliccando su questo link.
Licenza: freeware

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