Come aumentare la velocità di upload in ottica cloud

Stiamo vivendo l'era del "tutto sul cloud". Sono sempre più d'attualità i servizi che permettono di sincronizzare i dati con i vari servizi cloud e gli strumenti per effettuare il backup dei dati sui servizi di storage sulla nuvola.
Come aumentare la velocità di upload in ottica cloud

Stiamo vivendo l’era del “tutto sul cloud“. Sono sempre più d’attualità i servizi che permettono di sincronizzare i dati con i vari servizi cloud e gli strumenti per effettuare il backup dei dati sui servizi di storage sulla nuvola.
Basti pensare alle funzionalità di backup di foto, video e file personali offerte sui vari dispositivi mobili, allo stesso Windows 8.1 – che mette a disposizione una comoda funzionalità di backup su OneDrive (vedere Backup Windows 8.1: come funziona e come si usa) -, agli strumenti che consentono di sincronizzare il contenuto di alcune cartelle locali con i servizi cloud come Dropbox, Google Drive, OneDrive, Box e così via.

A tal proposito, oltre ai client ufficiali, di recente è stato lanciato odrive, ottimo servizio che riunisce in un’unica applicazione tutti i principali servizi di storage cloud: I migliori servizi cloud in un unico account.

Il quesito, però, è come aumentare la velocità di upload della connessione?
In ottica cloud, infatti, la banda a disposizione sembra non bastare più tanto che, quando si caricano online dei file sui servizi cloud, spesso sembrano risentirne anche le prestazioni generali della connessione.
Si tratta solamente di un’impressione? Tutt’altro. Vediamo come può succedere e come velocizzare l’upload.

Velocizzare la connessione ADSL

Iniziamo col dire che la maggior parte delle normali ADSL non è pensata per sostenere elevati carichi in upload. Chi si lamenta di non riuscire a muovere file pesanti dal proprio sistema sui principali servizi cloud (per pesanti intendiamo diversi gigabytes di dati come, ad esempio, l’immagine di un disco fisso o gli archivi di backup della propria attività professionale) utilizzando una normale ADSL ha ragione.

Va però tenuto presente che le ADSL non nascono per effettuare upload intensivi: tutto è racchiuso nell’acronimo che sta per Asymmetric Digital Subscriber Line. La connessione è cioè di tipo asimmetrico: ogni utente che attiva una linea ADSL dispone di un quantitativo di banda notevolmente maggiore in download rispetto a quello messo a disposizione per l’upload.
In altre parole, si possono scaricare molto più velocemente i dati dalla Rete rispetto al loro caricamento online.

Le prestazioni di una ADSL sono influenzate, principalmente, dalla distanza dell’utenza servita dalla centrale telefonica e dalla qualità del collegamento fisico (la presenza di rumore ossia di disturbi sulla linea possono introdurre errori durante il trasferimento dati). La capacità o throughput della connessione ADSL (ossia il numero di bytes trasferiti per unità di tempo) è funzione, in primis, di parametri importantissimi quali l’attenuazione ed il rapporto segnale/rumore (SNR).
Nell’articolo Distanza dalla centrale ADSL: ecco come calcolarla abbiamo chiarito questi aspetti.

In ogni caso, comunque, le ADSL propongono un profilo fortemente sbilanciato sulla disponibilità di banda in download.
Tipicamente, una connessione ADSL che offre 7 Mbps in downstream mette a disposizione solamente 0,48 Mbps in upstream.
Il profilo in upstream, in qualche caso, viene portato a 1 Mbps; taglio di banda che viene sempre attivato per le ADSL che offrono fino a 20 Mbps in downstream).

Questi valori sono verificabili accedendo al pannello di configurazione del router, nella sezione ove vengono indicati i valori della portante (per “portante” si intende un’onda elettromagnetica a frequenza fissa e ben determinata, utilizzata come base per codificare i dati).

Nell’immagine, l’esempio di una normale ADSL commercializzata come 7 Mbps che presenta una portante di 8.124 kbps (8,1 Mbps).
In downstream, quindi, vengono riportati 8.124 kbps mentre in upstream 476 kbps.

Come aumentare la velocità di upload in ottica cloud

Tutti i router danno anche un’idea delle performance in grado di garantire la linea telefonica in uso. Accanto alla voce Max rate o Atteinable bitrate, il router specifica fino a quanto è possibile spingere la connessione sulla base dei parametri rilevati (attenuazione e SNR).
Sempre nel caso preso in esame, il router “prevede” un massimo di 16-17 Mbps in downstream e di circa 1 Mbps in upstream.

Per calcolare quanti megabytes di dati (MB/s; notare la “B” maiuscola) possono essere trasferiti al secondo, basta dividere i Mbps per 8 (1 byte = 8 bits).
Una ADSL commercializzata come 7 Mbps in downstream è quindi in grado di scaricare ad una velocità di picco di circa 0,875 MB/s ossia 875 KB/s. Questo salvo congestioni della rete, a livello del provider o lungo il tragitto che i pacchetti dati compiono dal server remoto al proprio modem-router.

Nell’articolo Connessione Internet lenta: come diagnosticare e risolvere il problema, abbiamo spiegato come stabilire con certezza dove sia il problema quando la connessione risulta lenta e i dati non sembrano essere scaricati a velocità compatibili con quelle presente nell’offerta commerciale sottoscritta.

In upload, invece, dividendo 0,48 Mbps per 8, si ottengono 60 KB/s, velocità considerabile come di veramente picco per il caricamento di dati sulla Rete con una normale ADSL 7 Mbps.

È ovvio che per caricamento di 1 GB di dati su un qualunque servizio di storage, anche alla massima velocità possibile “sulla carta” per una comune ADSL, ci vorrebbero almeno cinque ore di tempo. Per fare un calcolo rapido, è possibile utilizzare questo servizio indicando 1000 MB e 476 kbps.
Tipicamente, però, il tempo richiesto per l’upload di un file è ancora maggiore.
Con 1 Mbps in upload, il trasferimento di 1 GB di dati, invece, dovrebbe concludersi in circa 2 ore e mezza.

L’upload influisce sul download

Chi utilizza una ADSL avrà notato più volte che durante un upload intensivo, la connessione di rete sembra rallentarsi anche in download: il caricamento di qualunque sito, anche non particolarmente pesante, richiede notevolmente più tempo. Perché?

Iniziamo col dire che non si tratta di un’impressione: il calo prestazionale durante un pesante upload si risente anche durante lo scaricamento dei dati.

Nell’articolo L’upload influisce sul download? Come velocizzare la connessione mentre si caricano file pesanti abbiamo spiegato perché l’upload influisce sul downlod.
Il motivo, comunque, ha a che fare con il funzionamento del protocollo TCP/IP: quando si effettua il download di qualsiasi contenuto, deve essere sempre inviato un pacchetto ACK che informa il server remoto sull’avvenuto trasferimento. Poiché i pacchetti ACK viaggiano ovviamente in upload (si tratta di un’informazione che deve essere inviata al server remoto), se vi fosse un pesante upload in corso ad occupare tutta la banda disponibile, l’invio degli ACK ne risulterebbe rallentato influenzando negativamente le prestazioni in download.

Il nostro consiglio, quindi, consiste nell’evitare di occupare completamente la banda disponibile in upload. Il router consente generalmente di gestire la banda da assegnare ai sistemi collegati alla rete locale.
Nell’esempio in figura, si è scelto di ridurre leggermente la banda disponibile in upload in modo da evitare problemi di congestione locale.

Come aumentare la velocità di upload in ottica cloud

Come aumentare la velocità di upload

Le normali ADSL non sono di valido aiuto quando fosse necessario caricare online contenuti piuttosto pesanti ed interagire frequentemente con i servizi cloud (sincronizzazione).
Ciò perché, per loro natura, il profilo delle ADSL è asimmetrico con la banda di rete fortemente sbilanciata sul downstream.

Come fare, quindi, per aumentare la velocità di upload nell’epoca del “tutto sul cloud”?

Fibra ottica

La fibra ottica rappresenta la scelta più ovvia per disporre di un maggiore quantitativo di banda in upload. Anche nel caso delle connessioni in fibra ottica, i profili sono generalmente asimmetrici e prevedono tagli da almeno 30 Mbps in downstream e 3 Mbps in upstream.
La velocità di picco in upstream è oltre sei volte maggiore rispetto a quella offerta da una normale ADSL 7 Mbps.

Grazie all’utilizzo della funzionalità vectoring, poi, presto saranno offerti, anche in modalità FTTCab (o FTTC; la fibra ottica viene portata fino all’armadio stradale generalmente posto nelle zone limitrofe rispetto all’utenza da servire, l’ultima parte avviene utilizzando il solito doppino telefonico in rame) 50 Mbps in downstream ma soprattutto 10 Mbps in upstream; più avanti 100 Mbps in downstream e ben 50 Mbps in upstream.

A tal proposito, suggeriamo la lettura dell’articolo Fibra ottica FTTCab Telecom: fino a 50 e 100 Mbps.

Negli articoli seguenti, invece, abbiamo pubblicato le ultime novità in termini di copertura:
Copertura pianificata fibra ottica Telecom: le novità
Copertura fibra ottica: quello che c’è da sapere
Ecco le nuove offerte Vodafone per fibra e ADSL
Nuove offerte Fastweb per fibra ottica e ADSL

Nell’articolo Fibra ottica Telecom: come funziona e come si configura, abbiamo pubblicato una prova pratica della rete FTTC di Telecom Italia ed una recensione del modem fibra fornito dall’ex monopolista.

HiperLAN, WiMAX e altre tecnologie wireless

Per chi cerca la velocità in upload, limitandosi a guardare alle soluzioni più a buon mercato, è possibile orientarsi sulle connessioni simmetriche spesso messe a disposizione dagli operatori di telecomunicazioni e dai provider che offrono connettività in modalità wireless.

Non si tratta assolutamente di scelte “di serie B” perché una volta puntata correttamente l’antenna verso la base station del provider, in assenza di ostacoli, è possibile fruire di una connessione veloce che garantisce di solito bassa latenza e velocità di trasferimento dati in upload spesso più elevate rispetto a quelle di una ADSL tradizionale.

Le antenne utilizzano un collegamento Power over Ethernet (PoE): vengono cioè alimentate con lo stesso cavo che viene utilizzato per inviare e ricevere i dati dal router installato nei locali dell’abbonato.

Operatori come NGI hanno sviluppato ad esempio Eolowave che combina ed ottimizza più tecnologie differenti con lo scopo di migliorare performance e banda disponibile non solo in downstream ma anche e soprattutto in upstream (vedere questa pagina).
Il servizio EOLO di NGI offre ad esempio da un minimo di 10 Mbps in downstream e 1 Mbps in upstream a 30 Mbps/3 Mbps per le connessioni destinate ai clienti residenziali.
Con i profili EOLO Top è possibile spingersi da 25 Mbps fino a 1 Gbps simmetrici (quindi disponibili sia in downstream che in upstream).

Esistono comunque numerosi provider locali, attivi sul territorio, che offrono profili simmetrici, ben oltre il Megabit/s utilizzando WiMax, LTE, HiperLAN o WiFi.

Per maggiori informazioni, suggeriamo di fare riferimento all’articolo Internet ADSL con o senza Telecom: come scegliere il provider.

Non abbiamo citato le connessioni 3G/4G (LTE) degli operatori telefonici perché, sebbene in grado di garantire prestazioni più che convincenti durante il trasferimento dati, portano con sé uno scoglio non da poco: la soglia dati imposta settimanalmente o mensilmente.
In altre parole, le limitazioni contrattuali che impongono gli operatori di telefonia (traffico limitato ad alcuni Gigabytes mensili) rendono le offerte 3G/4G ancora poco adatte al cloud e, quindi, ad esempio, all’invio di grandi quantitativi di dati verso i principali servizi di storage.

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