Che differenza c'è tra WiFi 2,4 GHz e 5 GHz?

I moderni router WiFi consentono di utilizzare reti WiFi a 2,4 e 5 GHz: quali sono le differenze tra le due e quando conviene usare le une o le altre.

La maggior parte dei router wireless e modem router WiFi più recenti sono dual band ossia permettono di configurare due reti senza fili a sé stanti che funzionano su spettri di frequenza completamente diversi. Le due reti WiFi, a 2,4 e 5 GHz, possono funzionare in maniera simultanea tanto è vero che ciascuna si presenta ai dispositivi client situati nelle vicinanze con un SSID ovvero un identificativo differente.
Ovviamente gli utenti possono decidere se mantenere attive entrambe le frequenze, e quindi le reti WiFi corrispondenti, oppure se tenerne in piedi una sola.
Ma che differenza c’è tra WiFi a 2,4 GHz e a 5 Ghz?

Reti a 2,4 GHz e reti a 5 GHz

L’introduzione della banda a 5 GHz risale addirittura al 2009 quando fu approvato lo standard IEEE 802.11n. Essa risolve in primis il problema dell’affollamento delle reti wireless. In zone densamente popolate, nei condomini, nelle aree con larga presenza di uffici e di attività commerciali è infatti cosa sempre più comune imbattersi in decine di reti WiFi, soprattutto se si considerano sia quelle che espongono il rispettivo SSID, sia in quelle che lo nascondono (Trovare SSID di una rete WiFi nascosta).

La banda a 5 GHz è di solito utile nel momento in cui, nelle vicinanze, fossero presenti molte reti wireless a 2,4 GHz.

Una WiFi sui 5 GHz ha quindi un raggio di copertura inferiore rispetto a una rete a 2,4 GHz: diversamente da ciò che molti credono, una WiFi a 2,4 GHz riesce quindi a coprire un’area sostanzialmente più ampia rispetto ad una rete attestata sui 5 GHz. Anche perché il segnale sui 5 GHz non riesce a penetrare gli oggetti in maniera efficace come il segnale a 2,4 GHz: le zone di un ufficio o di un’abitazione raggiungibili coi 5 GHz sono quindi più ridotte rispetto a connessioni wireless a 2,4 GHz.

Il segnale a 2,4 GHz ha insomma il vantaggio di superare meglio gli ostacoli ma è più soggetto a disturbi ed interferenze (WiFi presenti in prossimità, telefoni cordless, trasmettitori per l’apertura di porte e cancelli automatici, influenza di altri prodotti hardware,…).
Le WiFi sui 5 GHz hanno l’innegabile vantaggio di permettere il raggiungimento di prestazioni migliori in fase di trasferimento dati.

Consentendo l’utilizzo simultaneo delle due bande di frequenza, i router più moderni offrono ampia scelta all’utente. Supportare entrambe le reti wireless è un’ottima scelta perché è possibile valutare di mantenere attive tutte e due le modalità: sui 5 GHz si otterranno prestazioni velocistiche migliori su raggio più breve mentre coi 2,4 GHz si sarà certi di coprire aree nettamente più ampie.

In generale, se l’area in cui si lavora o si vive non è particolarmente affollata in termini di connessioni WiFi, è possibile lasciare attivo il collegamento WiFi sui 2,4 GHz. È suggeribile l’utilizzo della modalità mista 802.11 b/g/n in modo da permettere la connessione a qualunque tipologia di periferica wireless client.

Alcuni router WiFi sono addirittura tri band perché oltre alla banda sui 2,4 GHz essi consentono di supportare due bande sui 5 GHz per migliorare la copertura e le velocità di trasferimento dati. Grazie al beamforming, tecnologia che consente di direzionare il segnale verso la posizione in cui si trovano i dispositivi client, è possibile fidare su connessioni WiFi più stabili e performanti.

Dal 2009 ad oggi sono state sviluppate altre due versioni dello standard IEEE 802.11 per il WiFi tanto che per semplificare le cose, la WiFi Alliance ha recentemente deciso per una nuova denominazione:

Wi-Fi 4: 802.11 n, approvato nel 2009
Wi-Fi 5: 802.11 ac, approvato nel 2014
Wi-Fi 6: 802.11 ax, in arrivo ufficialmente nel corso del 2019

Il Wi-Fi 6 o 802.11 ax raccoglierà quindi l’eredità dello standard 802.11ac, ormai utilizzato nella stragrande maggioranza dei dispositivi wireless.
Nell’articolo Verificare se il notebook supporta i 5 GHz e 802.11ac abbiamo a suo tempo visto come controllare il supporto dello standard 802.11 ac su un notebook Windows.

All’orizzonte c’è un nuovo futuro standard: si tratta di WiGig o 802.11 ay che alza ancora le frequenze: WiGig: cos’è e come funziona la tecnologia che affiancherà Wi-Fi 6 o 802.11 ax. Dai 5 GHz si passa a ben 60 GHz (onde millimetriche o mmWave, di cui si parla tanto anche nel caso del 5G: 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili).
Ovviamente frequenze così elevate consentiranno comunicazioni WiFi a strettissimo raggio ma, di contro, garantiranno prestazioni velocistiche mai viste prima (si pensi a un visore per la realtà aumentata o virtuale connesso al modem router in modalità wireless…).

Come configurare i router WiFi per usare reti a 2,4 GHz e a 5 GHz

I router WiFi dual o tri band possono essere configurati in due modi: attivando solo uno dei due moduli radio per lavorare solo su una porzione dello spettro oppure mantenerli abilitati entrambi.
Alle due reti WiFi sui 2,4 GHz e sui 5 GHz è possibile assegnare lo stesso SSID e la stessa passphrase in maniera tale che un client passi dall’una all’altra oppure assegnare SSID diversi per ciascuna delle due reti: ad esempio MiaWiFi - 2.4GHz e MiaWiFi - 5GHz. In questo modo è possibile di volta in volta scegliere se collegarsi all’una o all’altra rete dai vari dispositivi client.

Se doveste avere problemi di connessione utilizzando la vostra WiFi sui 5 GHz, la soluzione migliore è passare – come spiegato in precedenza – sui 2,4 GHz. Le prestazioni potranno essere complessivamente inferiori ma il raggio di copertura sarà maggiore. Inoltre, con un numero sempre inferiore di dispositivi che lavorano sui 2,4 GHz nei prossimi tempi questa banda potrebbe finire col diventare addirittura meno congestionata.

I moderni router WiFi consentono anche di allestire una o più reti guest per consentire la connessione di altri utenti separando i loro dispositivi l’uno dall’altro e rendendo inaccessibile la rete WiFi principale.

Per estendere il segnale WiFi, nel caso in cui non si dovesse riuscire a ottenere risultati soddisfacenti, ci sono comunque diverse possibilità. Si possono usare ripetitori o range extender (Amplificatore WiFi per estendere il segnale) o addirittura rivolgersi a sistemi WiFi mesh che permettono di aggiungere o togliere senza problemi i vari “nodi” (soluzione particolarmente interessante per le grandi attività): Rete mesh, cos’è e come funziona.

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