Svelati i segreti più reconditi delle comunicazioni Skype

I "segreti" di Skype sarebbero adesso di pubblico dominio. Sean O'Neill, famoso nel campo della crittografia, ha rilasciato il codice sorgente di una libreria che "emula" la versione modificata dell'algoritmo di cifratura RC4 impiegato da Skype.

I “segreti” di Skype sarebbero adesso di pubblico dominio. Sean O’Neill, famoso nel campo della crittografia, ha rilasciato il codice sorgente di una libreria che “emula” la versione modificata dell’algoritmo di cifratura RC4 impiegato da Skype. Gli sviluppatori del client VoIP hanno scelto di modificare la procedura di generazione del flusso di dati pseudocasuali (keystream) di RC4 in modo tale da mantere Skype un sistema “chiuso”.

Skype non ha mai reso noti i dettagli sulle procedure crittografiche utilizzate nel suo prodotto: per anni vari ricercatori hanno tentato, fallendo, di effettuare un’attività di “reverse engineering” dei meccanismi di cifratura usati dall’azienda. Ciò che si sa è che Skype fa uso di più algoritmi differenti: AES-256, ad esempio, per le operazioni di login con i server della società oltre che per altre finalità accessorie. Le comunicazioni tra i cosiddetti “supernodi” (funzionando con la logica peer-to-peer, Skype assegna dinamicamente ad alcune macchine il ruolo di “supernodo” in modo da poter sfruttare la banda Internet a loro disposizione) e i sistemi client sfruttano invece una versione modificata dell’algoritmo RC4, quella che O’Neill avrebbe svelato.

O’Neill contesta la decisione di Skype di aver voluto puntare sulla sicurezza per segretezza ossia mantenere sicuro il sistema di comunicazione conservando i “segreti” relativi al funzionamento dell’algoritmo impiegato.

Per Skype il codice reso pubblico da O’Neill non avrà alcun impatto negativo. “Da tempo ci siamo impegnati per mettere in atto misure capaci di contrastare l’invio e la ricezione di messaggi di spam. Abbiamo rilevato una riduzione del volume dei messaggi indesiderati diretti ai nostri clienti“, si osserva dalla società che contesta l’operato di O’Neill, che sarebbe solamente teso solo a mettere i bastoni tra le ruote facilitando l’incremento del fenomeno spam. “Skype rimane un metodo sicuro ed efficiente per scambiarsi comunicazioni“. L’azienda starebbe valutando anche l’avvio di azioni legali nei confronti di O’Neill.

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