FiberCop, AGCOM dà il primo parere positivo per la rete unica

Da un lato AGCOM indica come ammissibile il progetto alla base della costituzione di FiberCop, dall'altro TIM si attiva per le prime commesse volte alla fornitura dei cavi in fibra ottica per ammodernare l'ultimo miglio.
FiberCop, AGCOM dà il primo parere positivo per la rete unica

FiberCop potrebbe essere la nuova società che si occuperà della gestione della rete di telecomunicazioni unica in Italia. Ne abbiamo parlato nell’articolo Via libera alla creazione di FiberCop per la gestione della rete unica nazionale: l’idea è quella di creare una newco che avrà il compito di ammodernare l’attuale rete con particolare riferimento all'”ultimo miglio” ovvero alla tratta di collegamento con le utenze finali che ancora oggi, in molti casi, resta in rame.

FiberCop si fonda su un modello di coinvestimento fra operatori. TIM, da parte sua, conferirà nella newco le sue infrastrutture passive della rete di accesso secondaria (dall’armadio stradale alle sedi degli utenti), sia in rame che in fibra.

TIM ha appena comunicato di aver assegnato a cinque aziende italiane – Ecotel, Metallurgica Bresciana, Prysmian, Technikabel e Tratos – la prima commessa per la fornitura dei cavi in fibra ottica a supporto del piano di cablaggio in FTTH (FIber-to-the-Home) di FiberCop.
La fornitura servirà a coprire il fabbisogno di FiberCop per i primi due anni di attività.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un primo parere favorevole sul progetto di separazione della rete d’accesso.
Il Consiglio ha ritenuto il progetto ammissibile per un vaglio più approfondito nell’ambito dell’analisi coordinata dei mercati dell’accesso prevista dal comma 2 dell’art. 50-ter del Codice, disponendo altresì una consultazione pubblica al fine di acquisire le valutazioni del mercato sul progetto medesimo e garantire così la più ampia partecipazione degli operatori del settore“, si legge in una nota dell’Autorità.

In seguito a questa prima presa di posizione AGCOM valuterà, con gli strumenti propri dell’analisi di mercato, l’effetto del progetto di separazione sugli obblighi regolamentari esistenti con particolare riguardo “alle garanzie di equivalence e parità di trattamento nella fornitura dei servizi di accesso alla rete con l’obiettivo ultimo di porre le condizioni per un effettivo e rapido sviluppo della banda ultra-larga nel nostro Paese“.

Per il momento oltre a TIM sono coinvolti nel progetto FiberCop operatori come Fastweb e Tiscali nonché il fondo statunitense KKR a supporto dell’operazione.
Il ruolo di Open Fiber resta invece incerto: l’azienda presieduta da Franco Bassanini ha infatti da sempre auspicato l’eventuale costituzione di un soggetto terzo e neutrale in grado di proseguire sulla strada di una rete interamente in fibra.

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