È iniziato il “grande evento” organizzato da Google per il lancio dei suoi nuovi prodotti.
Confermata la presentazione degli smartphone Pixel e Pixel XL, prodotti che differiscono principalmente per la dimensione dello schermo: 5 pollici 1080p per il primo; 5,5 pollici Quad HD per il modello XL.
Entrambi i dispositivi sono stati realizzati da HTC ma Google ha voluto vantare, rimarcando il concetto più volte, che i due nuovi dispositivi mobili sono stati progettati interamente nei laboratori dell’azienda di Mountain View.
Il marchio “phone by Google” vuole orgogliosamente evidenziare quanto fatto presente dai portavoce della società statunitense.
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Sia Pixel che Pixel XL utilizzano un SoC Snapdragon 821, il top di gamma di Qualcomm e presentano, preinstallata, una versione “personalizzata” di Android che integra anche il supporto per la piattaforma Daydream per la realtà virtuale.
A parte le caratteristiche tecniche da vere “punte di diamante” dei due device (sulle quali torneremo nelle prossime ore…), Google non si è astenuta da lanciare una frecciatina alla rivale Apple: i due smartphone sono “nuovi” ma usano anche il “vecchio” jack cuffia da 3,5 mm.
Leggendo tra le righe, Google sostiene che è un errore madornale obbligare gli utenti a mettere prematuramente nel cassetto qualcosa che hanno sempre usato per anni che continuano a utilizzare.
I nuovi Pixel permetteranno di caricare online un quantitativo illimitato di foto utilizzando Google Foto (con risoluzione fino a 16 Megapixel).
Confermate poi le indiscrezioni a proposito di Daydream: i portavoce della società fondata dal duo Page-Brin hanno mostrato in anteprima il visore per la realtà virtuale che andrà in commercio all’inizio di dicembre e che – lontanissimo dall’esperimento “cartonato” di Cardboard – si presenta come un prodotto comodissimo da indossare. Il costo? Assolutamente accessibile: 79 dollari.
Sempre sul versante multimediale, Google rilascerà Chromecast Ultra, terza versione della chiavetta HDMI che permetterà la gestione di contenuti 4K e audio Dolby.
Confermato anche il Google WiFi, un router – dal design accattivante – che combinando access point multipli può creare un’unica grande rete wireless. Massima priorità: la corretta gestione del traffico dati all’interno della rete locale. Attraverso meccanismi di prioritizzazione e di controllo sui dispositivi collegati, è possibile evitare situazioni in cui la connessione di rete diventa inutilizzabile perché congestionata.
La “frase magica” OK, Google – ben nota agli utenti di Android e di Now – consentirà di comandare un dispositivo che somiglia molto ad Amazon Echo.
Il suo nome è Google Home, può essere installato in salotto e può fungere non soltanto da “centro multimediale” ma anche da “assistente tuttofare” per ricevere risposte pertinenti a qualunque genere di quesito o “promemoria” su attività da svolgere e appuntamenti imminenti.
Google Home può integrarsi agevolmente con IFTTT, Nest, Samsung SmartThings e Philips Hue (vedere anche Internet delle cose, alcuni prodotti per automatizzare casa e ufficio).