Intel: 15 miliardi per rafforzare la produzione di processori

Le criticità delle ultime settimane saranno superate: Intel investirà 15 miliardi di dollari (anziché uno solo come inizialmente preventivato) per rafforzare la produzione quattro suoi stabilimenti. La migrazione verso il processo costruttivo a 10 nm è a buon punto.

I prezzi dei processori Intel non hanno fatto altro che aumentare nel corso delle ultime settimane, complici diversi fattori che non hanno certo giocato a favore dell’azienda di Santa Clara.

Le buone notizie però sono tante: il settore dei PC nel 2018 ha cominciato a crescere di nuovo portando al rafforzamento della domanda per i processori Intel Core. Allo stesso tempo è cresciuta la produzione dei prodotti legati all’intelligenza artificiale così come si è rafforzato anche il business di Intel legato ai processori Xeon (si parla di un +25% delle vendite per ciò che riguarda i data center e un +43% di ricavi).


I dati sono stati svelati da Bob Swan, amministratore delegato ad interim di Intel (dopo l’allontanamento di Brian Krzanich) e direttore finanziario dell’azienda, che spiega come una domanda di processori come quella registratasi quest’anno sia paragonabile solo a quella del 2011.

Swan ha di fatto confermato le difficoltà di Intel nel gestire gli ordini (vedere I processori Intel di nona generazione presentati forse il 20 ottobre) e ha però aggiunto che l’azienda si sta attrezzando in modo appropriato per incrementare la produzione dei processori a 14 nm delle serie Core e Xeon grazie a investimenti che toccheranno i 15 miliardi di dollari anziché 1 miliardo come preventivato all’inizio dell’anno.
Gli stabilimenti verso i quali saranno fatti convergere gli investimenti sono quelli situati in Oregon, Arizona, Irlanda e Israele.

Per quanto riguarda il passaggio al processo costruttivo a 10 nm, Swan ha confermato che Intel è ormai a buon punto e che l’azienda conta di avviare la produzione di massa nel corso del 2019. Il manager di Intel è convinto che così facendo sia possibile ridurre “la pressione” sugli stabilimenti – come quelli citati – che producono oggi a 14 nm.
Probabilmente i primi processori Intel a 10 nm potrebbero arrivare sui sistemi delle aziende partner entro l’estate 2019 o immediatamente a ridosso.

Nel breve termine è lecito attendersi un aumento del costo di notebook e sistemi desktop, nonché dei processori venduti come componenti a sé stanti (cosa che è già sotto gli occhi di tutti). I nuovi processori Intel di nona generazione, che stando alle indiscrezioni, potrebbero arrivare sul mercato il 20 ottobre prossimo, inoltre, potrebbero essere davvero poco convenienti ed essere disponibili – nella fase iniziale – in un numero limitato di esemplari.

Il contenuto della lettera aperta firmata da Swan, che si impegna tra l’altro a mantenere i clienti costantemente informati, è consultabile in questa pagina.

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