Libertà di modem, l'Italia fa differenza tra apparati e terminali di rete

Gli operatori di telecomunicazioni possono fornire un loro modem router nel caso in cui questo dovesse essere considerato un "apparato", ossia un dispositivo essenziale per il corretto funzionamento dei servizi di connettività.
Libertà di modem, l'Italia fa differenza tra apparati e terminali di rete

L’interpellanza urgente presentata in sede parlamentare in materia di “libertà di modem” ha avuto una risposta. Il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali, Franca Biondelli, ha chiarito che gli operatori di telecomunicazioni hanno titolo per fornire ai clienti il router modem-router solo nel caso in cui esistesse una specifica esigenza tecnica (vedere anche Libertà di modem: operatori obbligati a consentire l’utilizzo di qualunque router?).

In altre parole, se un dispositivo installato presso l’utente finale venisse ritenuto indispensabile per il corretto collegamento alla rete e per il funzionamento dell’offerta di connettività sottoscritta (concetto di “apparato“), il suo utilizzo potrà essere di fatto reso obbligatorio dal provider.


Nel caso in cui il modem-router venisse considerato un “terminale“, l’utente avrebbe invece piena facoltà di rimuoverlo e sostituirlo con un’altra apparecchiatura.

Si pone però, a questo punto, l’interrogativo dell’onere di verifica sull’attività svolta dai provider.
Appare infatti ragionevole verificare che la valutazione dell’operatore di telecomunicazioni sull'”identità” del dispositivo fornito al cliente (apparato o terminale?) sia corretta. In molteplici casi, infatti, si è dimostrato come la connettività a banda larga e ultralarga fornita dal provider sia pienamente fruibile utilizzando anche modem-router di terze parti, semplicemente usando i dati di autenticazione spesso mantenuti segreti agli utenti.

Nella risposta del governo, si è poi ammessa la mancanza di sistema sanzionatorio adeguato in capo ad AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Strumenti che permettano di erogare sanzioni più pesanti consentirebbero ad AGCOM, infatti, di svolgere in maniera più efficace la sua attività di vigilanza.

Il Governo tedesco si è recentemente espresso in modo differente non fissando alcuna diversità tra apparati e terminali nel caso dei modem-router consegnati dai provider agli utenti finali. A questo punto sarà importante la decisione in materia della Commissione Europea, pronunciamento che potrebbe arrivare già nel corso dei prossimi mesi.

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