Micron abbandona lo sviluppo della tecnologia 3D XPoint

I costi che Micron deve affrontare hanno indotto l'azienda ad accantonare definitivamente lo sviluppo di 3D XPoint.

Micron ha confermato il definitivo abbandono della tecnologia 3D XPoint che in passato aveva sviluppato insieme con Intel e che l’azienda di Santa Clara ha utilizzato per i suoi prodotti venduti con il brand Optane.
Intel e Micron avevano recentemente deciso di separare le loro strade con un accordo che tuttavia, a partire da marzo 2020, obbligava a fornire all’azienda oggi guidata da Pat Gelsinger i wafer 3D XPoint per un anno: Intel e Micron si accordano di nuovo sulle memorie 3D XPoint.

All’epoca Intel confermò l’addio a Optane come soluzione per il mercato consumer ma oggi è Micron ad accantonare completamente la tecnologia 3D XPoint interrompendo ogni attività di ricerca e sviluppo.

La tecnologia 3D XPoint era stata presentata nel 2015 come soluzione “non volatile” per la memorizzazione dei dati contraddistinta da performance migliori e maggiore resistenza rispetto alle memorie flash NAND.

Come detto Intel è stata l’azienda che ha sfruttato maggiormente 3D XPoint per la sua linea di prodotti Optane presentando acceleratori da affiancare agli hard disk tradizionali e memorie con un fattori di forma identico alle DIMM in grado di conservare i dati in modo persistente.

Per quanto riguarda Micron, nel 2016 l’azienda ha presentato il suo brand commerciale QuantX. L’unico prodotto basato su 3D XPoint che è stato lanciato sul mercato è l’unità SSD X100 per il mondo enterprise.

I costi di sviluppo della tecnologia 3D XPoint, tuttavia, non giustificano più la prosecuzione dell'”avventura”. Anche lo stabilimento di Lehi, nello stato dello Utah (USA), cesserà quindi di realizzare prodotti 3D XPoint e verrà messo in vendita; sono già in corso trattative con diversi potenziali acquirenti.
Intel è ovviamente una delle società che sulla carta possono essere tra le maggiori interessate ad acquistare la fabbrica ma non c’è nulla di scontato considerando l’importante riorganizzazione dell’azienda che ha preso il via con l’arrivo (o meglio, il ritorno) di Gelsinger.

L’annuncio di Micron conferma invece l’interesse dell’azienda nello sviluppo di soluzioni basate sull’interfaccia CXL (Compute Express Link): CXL è la risposta a NVLink: cos’è e che cosa collega.

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