Quante sono e quanto sono veloci le connessioni Internet in Italia: lo rivela uno studio AGCOM

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblica un nuovo studio che fotografa lo stato delle connessioni Internet a banda larga e ultralarga in Italia. Dalle conclusioni della ricerca abbiamo estratto i dati secondo noi più significativi.
Quante sono e quanto sono veloci le connessioni Internet in Italia: lo rivela uno studio AGCOM

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un nuovo Osservatorio sui mercati del settore delle comunicazioni aggiornato a fine giugno 2018.
Il nuovo studio scatta una fotografia sullo stato delle reti in Italia e sulle soluzioni di connettività di cui possono ad oggi fruire gli utenti.

I risultati della ricerca sono consultabili a questo indirizzo e tra i tanti dati ne abbiamo scelti alcuni più significativi.

Innanzi tutto, su base annua, sull’intero territorio nazionale, il numero di linee attive è rimasto sostanzialmente invariato. A perdere clienti è TIM (circa 540.000 utenze) che rimane saldamente in testa per quote di mercato al 52% anche se con una perdita del 2,7% sempre su base annua.
Seguono Vodafone e Wind Tre pressoché appaiate (rispettivamente 13,3% e 13,1%) mentre Fastweb è accreditata del 12,5% delle quote di mercato. Decisamente più staccati operatori quali Linkem (2,7%) e Tiscali (2,1%) con la prima che ha fatto comunque registrare una decisa crescita (+0,4%).

Dal momento che la rete FTTC e FTTH si fa più estesa, continua anche nell’ultimo trimestre di osservazione il progressivo calo del numero di connessioni su rete in rame ancora in uso.
Se un anno fa erano 16 milioni le linee che accedevano alla banda larga su rete in rame adesso sono scese a 13,35 milioni. È vero che nel caso delle connessioni erogate su architettura FTTC (Fiber-to-the-Cab) gli ultimi metri sono sempre in rame sul doppino tradizionale (dal modem router dell’utente fino all’armadio stradale) ma le linee di questo tipo, capaci di garantire da 30 a 200 Mbps di banda in downstream, sono passate in un anno da quasi 3 milioni a 5,3 milioni circa.
Gli accessi mediante connettività FTTH (Fiber-to-the-Home), con la fibra che arriva fino al “modem” del cliente finale, crescono ancora poco (sono passati da 470.000 a 690.000).
In modalità FWA, quindi via wireless, accedono alla rete Internet 1,14 milioni di italiani (nel giugno 2017 erano 940.000).


La crescita delle linee FTTH è spinta anche da Open Fiber che, per tramite degli operatori di telecomunicazioni partner, ha avviato la commercializzazione dei servizi a banda ultralarga (fino a 1 Gbps) in decine di città italiane: La fibra Open Fiber 1 Gbps arriva in altre città d’Italia: l’elenco completo.

Ma quali sono le prestazioni delle connessioni di rete attivate dagli utenti finali? Complessivamente di 16,8 milioni di linee a banda larga e ultralarga attive in Italia a giugno 2018 solo 2,42 milioni potevano superare il muro del 100 Mbps in downstream; circa 4 milioni si attestavano nella forbice tra 30 e 100 Mbps; quasi 5,7 milioni tra 10 e 30 Mbps; circa 4,7 milioni sotto i 10 Mbps.


Su rete mobile le linee attive secondo AGCOM sarebbero oltre 101 milioni con TIM che sorpassa Wind Tre per numero di SIM (31,2% contro 30,4%); segue Vodafone con un 30%. Poste Mobile, complessivamente al 3,9% è primo MVNO in assoluto.

Il traffico dati su rete mobile ha raggiunto un nuovo picco storico a oltre 1.120 Petabyte (i consumi medi unitari mensili – pari a 3,63 Giga/mese – hanno registrato una crescita di quasi il 55% in un anno) e le SIM con traffico dati abilitato hanno toccato un nuovo massimo a quasi 54 milioni di unità.

Per avere un’idea delle prestazioni in downstream ottenibili in qualunque zona d’Italia, suggeriamo l’utilizzo dello strumento AGCOM Broadband Map, accessibile da questa pagina (cliccare su Fisso cablato).
Per maggiori informazioni, è possibile fare riferimento al nostro articolo Velocità ADSL e fibra: i dati reali svelati da Broadband Map.

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