Server NAS, il DS216 di Synology provato per voi

Un server NAS è uno di quei dispositivi per la memorizzazione dei dati che non dovrebbe mai mancare in uno studio professionale o nella piccola e media impresa.

Un server NAS è uno di quei dispositivi per la memorizzazione dei dati che non dovrebbe mai mancare in uno studio professionale o nella piccola e media impresa.

I server NAS consentono di salvare i propri dati su un dispositivo, accessibile da tutti i client connessi alla LAN, che è collegato solo ed esclusivamente alla rete locale. Diversamente rispetto all'”approccio cloud”, i dati restano sempre memorizzati in locale e non lasciano mai la LAN, a meno che non vi sia una precisa volontà perché ciò avvenga.

Gran parte dei server NAS possono essere infatti configurati per fungere anche da server web o FTP in modo da poter risultare accessibili da remoto. Abilitando tali funzionalità, sarà possibile accedere al contenuto del server NAS con qualunque dispositivo connesso alla rete Internet, ovunque ci si trovi.

Il principale vantaggio derivante dall’utilizzo di un server NAS è che i dati vengono memorizzati in maniera sicura: si sa, un hard disk si può improvvisamente rompere ed i file in esso conservati possono divenire irrecuperabili. Un NAS usa due o più hard disk in parallelo: tutte le informazioni salvate sono quindi copiate su più dischi.
Così facendo, si azzerano le probabilità di perdita dei dati. Un hard disk, infatti, può anche danneggiarsi, per i più svariati motivi, ma in compenso vi saranno gli altri che continueranno ad ospitare copie dei propri file.
Se un hard disk all’interno del NAS dovesse rompersi, basterà sostituirlo e sarà il dispositivo a gestire automaticamente il recupero delle informazioni dagli altri hard disk creandone una copia nel disco fisso appena inserito.

Se si utilizza un server NAS è consigliabile usare almeno la modalità RAID-1 (supportata da tutti i prodotti) mentre i device professionali consentono di attivare anche RAID-5 o RAID-6.
Nell’articolo Evitare perdite di dati: come configurare RAID abbiamo illustrato le differenze tra le varie configurazioni.

I server NAS, quindi, consentono di spostare a livello centralizzato – restando nell’ambito della rete locale – la conservazione dei dati importanti fidando su strumenti che aiutano ad evitare ogni possibile incidente che metta a rischio l’integrità e la riservatezza delle informazioni.

Nell’articolo Server NAS e cloud: differenze e cosa scegliere abbiamo spiegato nel dettaglio che cosa sono i server NAS, quando e perché preferirli a soluzioni di backup sul cloud.

Server NAS, test del Synology DS216

Tra i server NAS professionali migliori, che offrono un buon rapporto qualità/prezzo, vi sono senza ombra di dubbio quelli a marchio Synology.

Nelle ultime settimane abbiamo provato per voi il Synology DS216, server NAS a due vani che può accogliere due dischi SATA III o SATA II da 3,5 o 2,5 pollici, sia che si tratti di hard disk magnetomeccanici di tipo tradizionale, sia che si tratti di unità SSD.

Server NAS, il DS216 di Synology provato per voi
Diversamente dai modelli che recano la sigla RS (rack station) e che possono essere installati su rack, i prodotti DS di Synology somigliano a computer desktop ultracompatti.

Il vantaggio di adottare un dispositivo di memorizzazione come il NAS DS216 di Synology sta nella possibilità di avere sempre disponibile ed accessibile, all’interno della propria infrastruttura, un device silenziosissimo (rumorosità 18db (A)) che consuma molta meno energia rispetto ad un server tradizionale.
Quando il dispositivo è in uso, il NAS consuma infatti circa 15,5 W; meno della metà (7,2 W) quando è in fase di sospensione.

Rispetto ai vendor che non producono solamente NAS ma anche dischi fissi, i prodotti Synology costano mediamente di più ma integrano una serie di funzionalità che i professionisti ed i “palati più fini” apprezzeranno.

Installazione e compatibilità

Il DS216 monta un pannello frontale in plastica, rimovibile, che consente di accedere molto facilmente e rapidamente alle slitte per l’installazione degli hard disk.

Mettere in funzione il NAS è semplicissimo perché basterà estrarre le slitte quindi montare gli hard disk da 2,5 o 3,5 pollici fissandole con le viti in dotazione (gli hard disk debbono essere acquistati a parte, non sono in dotazione).

Server NAS, il DS216 di Synology provato per voi
Dopo aver reinserito le slitte e fatto scattare il pannello frontale di protezione, si potrà collegare il dispositivo alla presa elettrica a muro, inserire il cavo ethernet in una porta libera sul router quindi accedere alla configurazione del server NAS.

Di solito, una volta collegato il NAS con il cavo ethernet, il router assegnerà a quest’ultimo il primo indirizzo IP disponibile via DHCP. Il nostro suggerimento è quello di variarlo assegnando al server NAS un IP statico avendo però cura di evitare conflitti con gli altri client connessi alla rete locale: 192.168.x.x: perché in rete locale vengono usati questi indirizzi?.

Per scoprire rapidamente l’IP assegnato al server NAS, dopo aver atteso qualche secondo, si può aprire il browser preferito quindi digitare l’URL http://find.synology.com.

Prima di inserire i due hard disk all’interno del NAS, comunque, suggeriamo di verificarne la compatibilità in questa pagina.
Synology, infatti, aggiorna periodicamente le sue liste di compatibilità segnalando i dispositivi che non hanno mai evidenziato problemi durante i test.

Oltre alla porta ethernet, il DS216 offre anche due porte USB 3.0 (sul retro) ed una porta USB 2.0 (nella parte frontale del NAS). Alle porte USB possono essere collegate periferiche di memorizzazione, stampanti, videocamere ed altri dispositivi.
Premendo il pulsante “C” dopo aver connesso ad esempio una chiavetta od un hard disk USB, il suo contenuto sarà automaticamente copiato nei dischi contenuti all’interno del NAS.

Il sistema operativo e l’interfaccia, punti di forza

Uno dei punti di forza dei NAS Synology è il sistema operativo, battezzato DiskStation Manager (DSM).
Il grande vantaggio è che i vari NAS a marchio Synology usano sempre DSM: ciò significa che i tecnici della società taiwanese possono mantenere aggiornati tutti i vari prodotti usano un approccio unico.

Oltre alle funzionalità di base per la configurazione del NAS e la gestione delle unità disco collegate, DSM consente di accedere ad uno stuolo di funzionalità evolute attivabili “in punta di clic”.

Innanzi tutto, DSM consente – come accennato in precedenza – di trasformare il NAS in un server web con la possibilità, anche, di gestire veri e propri siti web.
Facendo puntare i DNS pubblici verso l’IP pubblico usato dal router ed effettuando opportunamente il forwarding del traffico in ingresso verso l’IP locale (privato) assegnato al NAS di Synology, è possibile così consentire la visita di siti web rendendoli accessibili da remoto. Il DS216 consente di ospitare simultaneamente fino a 30 siti web.

Server NAS, il DS216 di Synology provato per voi
Il DS216, sempre grazie al sistema operativo, offre un servizio LDAP, DHCP e può fungere da print server, così da condividere in rete le stampanti che non integrano funzionalità WiFi/Ethernet ma che possono essere solo collegate via USB (vedere anche Condividere stampante in rete: ecco come fare).

In un battibaleno, poi, il NAS può diventare anche server VPN consentendo il collegamento sicuro da remoto grazie al supporto per i protocolli OpenVPN, PPTP e L2TP over IPSec.
Ciò significa che il titolare dell’azienda può collegarsi in maniera sicura alla propria infrastruttura di rete da qualunque client (anche da tablet e smartphone) ed ovunque egli si trovi. Anche utilizzando reti WiFi potenzialmente insicure (condivise ad esempio con degli sconosciuti; situazione comune mentre ci si trova in viaggio…), grazie alla VPN tutti i dati inviati e ricevuti verso il NAS Synology saranno automaticamente crittografati e non potranno né essere letti né essere modificati da parte di terzi.

Per sapere nel dettaglio cosa sono le reti VPN, suggeriamo la lettura dei seguenti articoli:
Reti VPN: differenze tra PPTP, L2TP IPSec e OpenVPN
Usare WiFi aperte è sicuro? Come proteggersi
VPN Android, scambiare dati in sicurezza
VPN su Android, come usarne e configurarne una
VPN gratis: ecco le migliori
Creare una VPN sul cloud e navigare in sicurezza anche dai dispositivi mobili

Il DS216 supporta fino a cinque client connessi alla VPN in modalità remota.

Con i pacchetti il server NAS può assolvere alle funzionalità più disparate

Dicevamo che il punto di forza dei NAS a marchio Synology sono i pacchetti. Sì, perché installandoli da una comoda interfaccia grafica, sarà possibile abilitare funzionalità molto evolute.

Per individuare i pacchetti di proprio interesse, è possibile cliccare sulle categorie elencate nell’interfaccia di DSM nella colonna di sinistra oppure effettuare una ricerca per parola chiave.

Un pacchetto da installare potrebbe essere il modulo antivirus che controlla in tempo reale i file che vengono salvati nel NAS ponendo in quarantena quelli che possono rappresentare una minaccia.

Utilissimo è Surveillance Station, pacchetto che consente di fidare su un’unica interfaccia web per la gestione delle videocamere IP utilizzate in azienda, in ufficio e a casa.
Con Surveillance Station, si possono ricevere notifiche al verificarsi di eventi importanti.

Per non parlare di Download Station che consente di scaricare i file da Internet via HTTP, FTP, BitTorrent, eMule, NZB, Thunder, FlashGet e QQDL facendo in modo che siano gestiti direttamente dal NAS, senza passare per i sistemi client collegati in LAN.

Altro pacchetto di sicuro interesse è il Plex Media Server, software che permette di inviare in streaming – verso i dispositivi multimediali compatibili collegati in rete locale – anche quei contenuti multimediali che diversamente non sarebbero riproducibili (ad esempio perché la periferica di riproduzione non supporta il codec usato per realizzarli).
Ne abbiamo parlato nell’articolo Video in streaming e schermo del PC sulla TV o su altri dispositivi.

La gestione dei pacchetti è eccezionale: basta un clic per installarli ed un altro clic per disinstallarli allorquando le funzionalità aggiuntive fossero oramai ritenute superflue.

Server NAS, il DS216 di Synology provato per voi
Per avere un’idea di quali e quanti pacchetti aggiuntivi Synology metta a disposizione, è possibile fare riferimento a queste pagine.

Difesa dai ransomware: il backup multi-versione

I ransomware sono quei malware che, una volta eseguiti all’interno della propria rete locale, cifrano i dati ed, in particolare, i file degli utenti adoperando chiavi crittografiche generate dinamicamente ed utilizzando l’algoritmo di cifratura asimmetrica RSA a 2.048 o 4.096 bit.

Al termine dell’operazione i ransomware chiedono il versamento di un riscatto in denaro.

A meno di evidenti lacune nello sviluppo dei ransomware, questi malware generalmente impediscono ogni tentativo di recuperare i propri file perché le chiavi di decodifica vengono di solito conservate su server remoti, amministrati dai criminali informatici.

Ci sono evidentemente delle eccezioni e nell’articolo Cryptolocker e altri ransomware: come decodificare i file abbiamo spiegato in quali circostanze sia possibile recuperare i file crittografati dai ransomware ed in quali frangenti ciò non si possa fare.
Le ultime varianti dei più famosi ransomware, però, rendono praticamente impossibile il recupero dei propri dati: per questo è bene assicurarsi di avere in mano le armi più appropriate per difendersi.

Abbiamo sempre ricordato che il backup dei dati (oltre all’utilizzo di politiche di sicurezza a livello centralizzato nell’ambito della propria rete locale) è una delle misure più efficaci per evitare di trovarsi in spiacevoli situazioni allorquando si dovesse malauguratamente subire un attacco da ransomware.

Molti ransomware riescono ad attaccare le cartelle condivise all’interno della rete locale, soprattutto nel caso in cui l’utente avesse già digitato le credenziali per l’accesso a tali cartelle condivise.

Anche i file salvati su un NAS come il DS216 di Synology, quindi, possono quindi essere bersaglio dei ransomware.

C’è però una funzionalità utilissima che Synology mette a disposizione dei suoi clienti: il backup multi-versione.
Le più recenti versioni di DSM (dalla 5.2 in avanti), integrano infatti la possibilità di mantenere memorizzate sul NAS fino a 32 versioni dello stesso file.

Il software di Synology non soltanto, quindi, consente di accedere alla cronologia file per ripristinare copie non crittografate dei file presi d’assalto dal ransomware ma permette di attivare la replica su altre posizioni. Ciò significa che il materiale conservato sul NAS può essere automaticamente copiato in un’altra zona (sempre all’interno del NAS) inaccessibile da qualunque client della rete (quindi anche al malware) oppure verso altri server tenuti lontani dalla LAN.

I tecnici di Synology hanno ormai quasi ultimato lo sviluppo della versione finale di DSM 6.0, al momento della stesura del presente articolo ancora in versione “beta”.
DSM 6.0 migliora ulteriormente le funzionalità per la sicurezza dei dati, propone una rinnovata piattaforma per la gestione della posta aziendale (il “cloud privato”), un sistema ottimizzato per sincronizzare i dati fra più dispositivi, uno strumento per la collaborazione agli stessi progetti ed una funzionalità di ricerca dei contenuti sul NAS estremamente potente, veloce e versatile.

DSM 6.0 potrà essere installato su tutti i NAS Synology compatibili (maggiori informazioni in questa pagina).

I server NAS Synology possono essere acquistati anche su Amazon facendo riferimento a queste pagine.

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