Il Model Context Protocol (MCP) si è affermato come uno standard aperto e universale per il collegamento delle applicazioni AI a sistemi esterni. Annunciato un anno fa da Anthropic (gli sviluppatori del modello AI Claude), MCP ha registrato una crescita esponenziale, arrivando a essere adottato in decine di migliaia di server pubblici e integrato in prodotti di punta come ChatGPT, Microsoft Copilot, Gemini e Visual Studio Code. Oggi, Anthropic annuncia la donazione di MCP alla Linux Foundation: il protocollo compie così un passo cruciale verso la neutralità, l’apertura e la governance comunitaria.
L’ascesa di MCP: numeri e adozione
In soli 12 mesi, MCP ha raggiunto traguardi significativi: risultano attivi oltre 10.000 server pubblici, spaziando dagli strumenti per sviluppatori alle implementazioni nelle aziende Fortune 500.
Provider come AWS, Google Cloud, Microsoft Azure e Cloudflare offrono supporto ufficiale per MCP, garantendo robustezza e scalabilità. Inoltre, l’adozione da parte di ChatGPT, Microsoft Copilot, Gemini, Cursor e Visual Studio Code dimostra la versatilità del protocollo.
La piattaforma Claude, ad esempio, integra oggi oltre 75 connettori MCP, mentre le nuove funzionalità di Tool Search e Programmatic Tool Calling consentono una gestione efficiente di migliaia di strumenti, riducendo la latenza nei flussi di lavoro complessi da parte degli agenti AI.
Il ruolo della Linux Foundation e dell’Agentic AI Foundation
La Linux Foundation è un’organizzazione senza scopo di lucro con decenni di esperienza nella gestione di progetti open source critici, tra cui Linux Kernel, Kubernetes, Node.js e PyTorch. La sua reputazione di neutralità e collaborazione aperta la rende un custode ideale per uno standard così strategico come MCP.
Sotto la Linux Foundation, l’Agentic AI Foundation (AAIF), co-fondata da Anthropic, Block e OpenAI con il supporto di Google, Microsoft, AWS, Cloudflare e Bloomberg, punta a sviluppare l’AI agentica in maniera trasparente e collaborativa, sostenendo standard aperti e progetti community-driven. MCP si unirà ai progetti in corso di sviluppo per creare un ecosistema unificato volto all’innovazione agentica.
Donazione e futuro di MCP
La donazione di MCP alla Linux Foundation non modifica il modello di governance del protocollo: i maintainer continueranno a valorizzare il contributo della comunità e la trasparenza nelle decisioni. L’obiettivo è chiaro: assicurare che MCP rimanga uno standard aperto, neutrale e sicuro, fondamentale per l’espansione dell’ecosistema agentico.
MCP rappresenta oggi un pilastro strategico per le applicazioni AI, facilitando l’interoperabilità tra strumenti, piattaforme e infrastrutture complesse. Con il sostegno della Linux Foundation e dell’AAIF, il protocollo può consolidare il suo ruolo di standard de facto per l’AI agentica.
MCP: una promessa controversa
L’annuncio della donazione di MCP a Linux Foundation ha scatenato una discussione vivace nella comunità Linux e AI, con opinioni che spaziano dall’entusiasmo alla critica feroce.
Secondo molti commentatori, il protocollo ha potenzialità teoriche importanti ma problemi pratici significativi. Il fatto è che un Large Language Model (LLM) richiede troppo contesto per eseguire compiti basilari, aumentando tempi e costi senza garantire risposte accurate. La soluzione proposta da MCP, ossia un set di strumenti con definizioni dettagliate per ogni tool, risolve alcuni problemi iniziali ma ne genererebbe di nuovi: il contesto diviene eccessivo e la gestione degli strumenti diventa complessa, richiedendo ulteriori livelli di astrazione.
Alcuni esperti evidenziano i benefici del protocollo. Pur semplice, MCP evita grandi i lock-in proprietari. Inoltre, con un’implementazione Docker, MCP può essere isolato e reso ancora più sicuro, evitando rischi di esecuzione diretta sul sistema host.
Conclusioni
MCP rappresenta un tentativo ambizioso di standardizzare le comunicazioni tra AI agentica e applicazioni. Tuttavia, come evidenziano alcuni commenti autorevoli, la sua implementazione pratica è tutt’altro che semplice e presenta sfide significative in termini di complessità, performance e sicurezza. La donazione alla Linux Foundation potrebbe favorire l’adozione open, ma resta da vedere se MCP diventerà uno standard realmente utile.
In ogni caso, MCP apre un interessante dibattito: fino a che punto possiamo affidare agli LLM la gestione diretta di strumenti complessi, e quali compromessi tra efficienza, sicurezza e interoperabilità siamo disposti ad accettare?