Anthropic lancia sandbox per Claude Code: cosa cambia nelle interazioni con l'AI

Anthropic introduce sandbox per Claude Code con isolamento del filesystem e della rete, Sandboxed Bash Tool e cloud sandbox.
Anthropic lancia sandbox per Claude Code: cosa cambia nelle interazioni con l'AI

L’innovazione tecnologica nel campo dell’Intelligenza Artificiale si arricchisce di una nuova soluzione firmata Anthropic, che introduce un approccio rivoluzionario alla gestione della sicurezza AI senza compromettere la produttività degli sviluppatori.

Con il recente aggiornamento, Claude Code si dota di un avanzato sistema di sandbox capace di garantire una maggiore protezione dei dati e, al tempo stesso, di ridurre drasticamente la quantità di permessi necessari, che spesso ostacolano il flusso di lavoro. Un passo avanti che, secondo i dati diffusi dall’azienda, ha già portato a una diminuzione dell’84% delle richieste di autorizzazione, ponendo le basi per una nuova era di interazione tra assistenti AI e ambiente operativo.

Il cuore della nuova architettura risiede nell’implementazione di un doppio livello di isolamento, che rappresenta un baluardo contro i rischi di accesso non autorizzato e di perdita di dati sensibili. Da un lato, il meccanismo isolamento dei file di sistema crea una barriera virtuale tra le operazioni di Claude Code e il sistema dell’utente, consentendo all’assistente di agire esclusivamente all’interno di percorsi esplicitamente autorizzati. Dall’altro, il sistema di isolamento del network introduce un ulteriore livello di difesa, filtrando ogni comunicazione verso l’esterno attraverso un sofisticato proxy dedicato, così da impedire potenziali fughe di informazioni o intrusioni indesiderate.

Il sandbox per Claude Code è una svolta per il rapporto tra utente e AI

Questa strategia risponde in modo concreto a una delle principali criticità riscontrate dagli sviluppatori: la cosiddetta approval fatigue, ovvero la tendenza a ignorare avvisi di sicurezza ripetitivi e poco mirati. Grazie all’adozione della sandbox, Anthropic ha saputo coniugare l’esigenza di mantenere standard elevati di sicurezza con la necessità di ridurre al minimo le interruzioni dovute a continue richieste di permesso. I test interni condotti dall’azienda testimoniano l’efficacia di questo approccio, che non solo limita le superfici di attacco ma preserva anche la fluidità dell’esperienza di sviluppo.

Al centro dell’innovazione si colloca il Sandboxed Bash Tool, uno strumento che sfrutta tecnologie native dei sistemi operativi – come bubblewrap su Linux e seatbelt su MacOS – per realizzare un ambiente controllato e sicuro in cui Claude Code può eseguire comandi shell in modo autonomo ma fortemente circoscritto. Questa soluzione si affianca al cloud sandbox, che permette di utilizzare l’assistente AI direttamente via web, mantenendo sempre ben separati i dati sensibili dalle risorse operative e offrendo agli utenti un ulteriore livello di flessibilità e protezione.

Una delle scelte più apprezzate dalla comunità tech riguarda la decisione di rendere open source il runtime della sandbox. In questo modo, Anthropic apre le porte alla collaborazione e al contributo attivo degli sviluppatori di tutto il mondo, incentivando il miglioramento continuo delle difese e favorendo la possibilità di estendere questo modello anche ad altri assistenti AI. L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere una standardizzazione delle pratiche di sicurezza che possa diventare punto di riferimento per l’intero settore.

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