Avira e Norton integrano un miner di criptomonete Ethereum

Due soluzioni per la sicurezza integrano nei rispettivi antimalware due miner di criptomonete Ethereum: che cosa significa.
Avira e Norton integrano un miner di criptomonete Ethereum

Sta lasciando perplessi molti utenti la decisione di Avira e Norton che nei rispettivi prodotti per la sicurezza hanno deciso di inserire un miner di crittovalute.
Avira ha scelto di inserire il modulo Crypto nella versione free del suo antimalware mentre NortonLifeLock ha optato per il pacchetto Norton 360.

Di che cosa si tratta? Perché un miner di criptovalute viene inserito in un programma che difende il sistema in uso da varie tipologie di minacce informatiche?

Il mining è quell’attività, molto pesante da un punto di vista computazionale, che permette di aggiungere al proprio portafoglio virtuale (wallet) criptomonete concedendo potenza di elaborazione per ottenere una ricompensa.
Del concetto di mining delle criptomonete parlavamo già anni fa.

Sia nel caso di Avira che di Norton a ciascun utente viene assegnato un portafoglio virtuale nel quale vengono fatte confluire le criptomonete rinvenute durante l’attività di mining. Dopo aver maturato un certo importo in valuta Ethereum l’utente ha la facoltà di disporre un trasferimento verso il proprio wallet creato sulla piattaforma Coinbase.

Viene chiaramente specificato che Avira Crypto e Norton Crypto vengono attivati solo ed esclusivamente su richiesta dell’utente (si tratta di una funzionalità disattivata per default) e che in caso di abilitazione viene sfruttata la potenza computazionale del PC nei momenti di idle ovvero quando il sistema non è utilizzato.

In un’epoca in cui si guarda alla riduzione dei consumi energetici e a massimizzare la durata nel tempo dell’hardware, viene da chiedersi perché un utente normale che installa un software per la sicurezza del sistema dovrebbe attivare un miner Ethereum.
Il valore della valuta ottenuta nelle attività di mining spesso non giustifica la quantità di denaro speso, a meno che non si allestiscano configurazioni altamente specializzate.

Capita spesso che qualche antivirus utilizzi in maniera pesante le risorse di sistema: succede anche con Microsoft Defender il cui comportamento risulta personalizzabile per ciò che riguarda l’impatto sulla CPU.
Abbiamo visto inoltre che nello scegliere il miglior antivirus a pagamento o gratuito un uso parsimonioso dell’hardware a disposizione risulta per noi un aspetto assolutamente da privilegiare.

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